Quando la mia piccola Fuji X30 ha cominciato ad avere qualche acciacco ho a malincuore deciso di sostituirla (anche se è sempre con me) con una Fuji X100V, nome in codice Grace, una macchina decisamente orientata alla street photography, ma che ho usato anche per altri scopi più formali o più scanzonati, situazioni di impegno civile e qualche esperimento personale. Resta solo l’incognita ritratto.

Come dicevo, la X100V è una macchina prevalentemente pensata per la street photography: minimo ingombro, discrezione e ottica fissa corta, un 23mm f/2 su sensore APS-C che la rendono 35mm equivalente, in modo da inquadrare agevolmente in mezzo alla folla e “immergersi nello scatto”, pur potendo contare su una buona risoluzione per eventuali tagli in post-produzione di soggetti inquadrati da lontano.

Abituato alla X30, la mia remora principale era l’assenza di un’escursione focale che mi permettesse non solo di avvicinarmi o meno ai soggetti (per quello il più delle volte bastano i piedi), ma di scegliere l’ottica che più si adatta al contesto: sui ritratti sono abbastanza purista e difficilmente uso il grandangolo per scattarne uno.

Potevo, quindi, optare per una soluzione diversa, per esempio una macchina con obiettivo intercambiabile come quelle della serie XT (Fuji XT-3, XT-4 o XT-5), anch’esse compatte, da abbinare a un obiettivo fisso come il 27mm, per avere un sistema equivalente alla X100V allo stesso prezzo, più o meno.

Il pericolo è quello di lasciarsi prendere la mano e cominciare a comprare obiettivi su obiettivi, poi una borsa più grande per metterceli tutti e portarli sempre dietro e rendersi conto, a distanza di un paio d’anni, di aver perso tutta la portabilità e la discrezione che si voleva per i propri scatti in strada.

Ho deciso, perciò, di optare per una lente addizionale, il teleconverter TCL-X100II, che si può facilmente montare sull’obiettivo delle ottiche della famiglia X100. In particolare, la X100V riconosce l’ottica e attiva in automatico la correzione della lente, quando è montato, in modo da non doversi preoccupare di eventuali distorsioni. A ogni modo, ciò che otteniamo con il teleconverter è un ottica 33mm, che diventa un 50mm equivalente, non la mia soluzione preferita per i ritratti, ma comunque già un buon passo avanti.

L’unico problema che ho riguarda l’utilizzo di RawTherapee, recentemente aggiornato alla versione 5.9, che riconosce i file Raw della X100V (la versione 5.8 non lo faceva e richiedeva un certo lavoro di ritaglio in post-produzione), ma non seleziona automaticamente il profilo più adatto al TCL-X100II: quello predefinito, comporta una evidente distorsione a cuscinetto, dunque occorre andare a selezionare a mano il profilo corretto.

Personalmente, ho risolto il problema creando dei preset predefiniti (uno per il bianco e nero e uno per il colore) in cui ho salvato, tra le altre impostazioni, la selezione del profilo corretto per l’obiettivo. In questo modo, ho potuto unire utile e dilettevole e dedicarmi alla street photography quando voglio e, se invece voglio scattare un ritratto con tutti i crismi, posso montare in pochi secondi il teleconverter e avere un’ottica che mi piace di più per quel genere di scatti.

Ultimo, ma non meno importante, qualche volta provo anche a darmi alla street photography con il TCL-X100II montato. Sicuramente perdo in discrezione e inquadrare i soggetti alla cieca diventa più difficile, però qualche bello scatto si riesce a portare a casa comunque e con meno distorsioni prospettiche da grandangolo.

sebbene non sia proprio un amante di questo tipo di immagini ho trovato molto interessante questo tuo articolo..👍👍👏👏👏😉
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Grazie
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