Luce Rembrandt

Nell’ultimo articolo ho accennato a un’illuminazione particolare, particolarmente apprezzata nel cinema e nelle serie TV drammatiche, detta illuminazione Rembrandt, una luce dal taglio, per l’appunto, drammatico, che conferisce un certo alone di autenticità alle immagini o almeno questo era lo scopo del pittore che per primo l’ha usata e da cui ne ha preso il nome. Nulla di troppo complicato da ottenere, in realtà. Vediamo come.

La luce Rembrandt e il suo tipico triangolo di luce sotto l’occhio in ombra

Ovviamente per i ritratti esistono tanti altri schemi luce, a partire dalla luce beauty, che ha l’indubbio vantaggio di cancellare tutte le imperfezioni della pelle, ma richiede un trucco adeguato per non perdere i lineamenti del viso. Oppure un taglio stretto, un narrow-lighting, che può essere utile per rendere più fino un viso particolarmente rotondo e conferire allo scatto più drammaticità e, per come la vedo io, più accattivante, a patto di gestire bene il ritocco della pelle che, inevitabilmente, vedrà esaltata ogni piccola imperfezione dalla luce laterale.

Una luce diretta è un toccasana per la pelle

La luce Rembrandt, infatti, è un particolare tipo di luce laterale, con la sorgente luminosa posta a un angolo tra i 45° e i 60° rispetto al viso del soggetto. La parte in ombra del volto potrebbe essere troppo scura e, in questo caso, sarebbe opportuno usare un riflettore o una luce di riempimento con potenza non superiore alla metà della luce principale e posta in posizione speculare a essa, comunque sufficiente a far sì, per lo meno, che l’occhio sia ben visibile.

Gli occhi devono comunque essere entrambi visibili

A ogni modo, l’effetto che si deve ottenere è quello di un triangolo di luce proprio sotto l’occhio in ombra, cosa che accade di sovente, per esempio, quando una persona si trova accanto a una finestra, proprio la situazione che Rembrandt ricreava nel suo studio, quando dipingeva i suoi ritratti. Ciò conferisce al volto un aspetto naturale e accattivante, il tutto con mezzi semplici. Anche all’aperto può bastare la luce del Sole nella giusta posizione, con un muro, della sabbia, della neve o dell’acqua a fare da riflettore.

La sabbia è un ottimo riflettore per ricreare una schiarita sul volto del soggetto

L’importante è che la luce screziata sul viso del modello sia effettivamente realizzata ad arte, per formare un triangolo non troppo piccolo e non troppo grande. In particolare il triangolo non dovrebbe essere più lungo (quindi non scendere al di sotto) del naso del soggetto (che poi è ciò che crea l’ombra) e non più largo del suo occhio.

Ci sono vari metodi per ottenere una luce screziata, soprattutto se il Sole dà fastidio

Effetto molto cinematografico, tanto che, stando alla cronaca, il primo a utilizzarlo fu proprio il regista Cecil B. DeMille nel film del 1925The warrens of Virginia“, cercando di creare delle ombre dove sarebbero normalmente apparse in natura. A tal proposito, pare che il suo produttore, Sam Goldwyn, vedendo che nel film i volti degli attori si vedevano solo a metà, espresse il timore che i cinema avrebbero pagato il film solo a metà, ma che dopo che il regista gli disse che si trattava della illuminazione alla Rembrandt, il produttore con gran sollievo rispose che per una luce alla Rembrandt i cinema avrebbero dovuto pagare il doppio.

Luce drammatica comunque non vuol dire che il soggetto non possa sorridere

2 pensieri riguardo “Luce Rembrandt

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.