Ho già dichiarato da tempo che il mio obiettivo preferito è l’85mm f/1.4. Mi considero sostanzialmente un ritrattista e preferisco scattare con luce naturale e credo che per questo genere di fotografia non esistano ottiche in grado di rivaleggiare con questa lente, nonostante ci siano ottime alternative, per giunta molto più versatili, come il 70-200mm f/28. Vediamo perché.
Una volta scattare con un obiettivo zoom era considerato indegno di un vero fotografo, questo perché la qualità di quegli obiettivi non era neanche lontanamente paragonabile a quella di un’ottica fissa o prime lense, come dicono gli anglofoni, ma oggi esistono zoom eccellenti, nonché molto costosi, di tutto rispetto. Certo, realizzarli non è semplice, perché il gruppo di lenti mobili deve essere allineato con estrema cura, cosa difficile anche quando le lenti non devono muoversi per cambiare lunghezza focale.

Cionondimeno, può capitare qualche piccolo problema in fase di messa a fuoco, come una maggiore lentezza o una minore precisione, senza contare i possibili difetti delle immagini ai limiti estremi di utilizzo della focale, come un effetto cuscinetto o barilotto (cioè una deformazione con i bordi dell’immagine leggermente concavi o convessi): qualsiasi zoom lavora meglio sulle lunghezze focali intermedie che su quelle estreme.
Eppure un buon obiettivo zoom, come il classico 24-70mm, può coprire la maggior parte delle esigenze, anche di un professionista, diciamo un 70-80% di casistica e, se vi aggiungete un 14-24mm e un 70-200mm, state pur certi che nel 99% dei casi avrete a disposizione la lunghezza focale di cui avete bisogno. Esistono anche zoom più estremi, come il 28-300mm, ma francamente vi sconsiglio l’uso di zoom la cui lunghezza focale massima superi di tre volte quella minima (per esempio, 70-200mm: 70 x 3 = 210 > 200), perché la qualità di tali ottiche tende a essere molto bassa.

Insomma, con lo zoom adatto, si può fare molto di più che con un’ottica fissa, come variare la dimensione dell’immagine all’interno della vostra inquadratura in modo rapido, senza dover cambiare lente, rischiando di perdere il momento decisivo, fondamentale, soprattutto se il soggetto si muove rapidamente (come nella fotografia sportiva) o non è consigliabile da avvicinare (come nella fotografia naturalistica). Senza contare la possibilità di variare la focale durante l’esposizione (zooming) per ottenere effetti artistici.

Dicevamo, però, che non è tutto oro quello che riluce e gli zoom hanno anche dei difetti, non sempre trascurabili. Tanto per cominciare, sono spesso più costosi delle ottiche fisse, soprattutto a parità di qualità. Poi sono spesso meno luminosi: il miglior 70-200mm sul mercato ha un’apertura massima di f/2.8, mentre un 85mm può arrivare a f/1.4 e costare la metà. Da tenere presente inoltre che, molti zoom hanno un’apertura massima che degrada all’aumentare della focale, perdendo anche uno stop sulle focali più lunghe, per cui occorre prestare attenzione, quando si prende l’esposizione con una focale e poi si decide di cambiarla.

Molti fotografi considerano un difetto anche il maggior peso dello zoom, ma questo, secondo me, è un aspetto relativo: se potete gestire tutto il vostro set con un’ottica fissa, allora il fattore peso è a vantaggio di questa ultima, ma, se avete bisogno di più lunghezze focali a disposizione, allora è difficile che un solo obiettivo zoom pesi di più di anche solo due prime lense.

Infine, a parte la perdita di qualità alle focali estreme, di cui ho già parlato, lo zoom ha l’intrinseco difetto di rendere un fotografo pigro. Ricordate che il primo zoom a disposizione di un fotografo sono i suoi piedi e, salvo i casi in cui la situazione non lo consenta, per esempio per motivi di sicurezza, un cambio di lunghezza focale dovrebbe essere giustificato da una scelta di resa prospettica e non dalla distanza del soggetto.

come sempre interessanti i tuoi articoli. Io rimango sempre dell’idea che a parte la minore qualità dei super zoom il fattore comodità durante una lunga escursione sia sempre predominante.
Interessante l’effetto zooming, magari in un prossimo articolo approfondisci anche questo aspetto artistico. 😉
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Grazie
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