La fotografia di strada è spesso improvvisazione. Si cammina, si vede un soggetto e si ha solo una frazione di secondo per inquadrare (sempre che lo si voglia fare) e scattare. Quindi, più che in qualsiasi altro contesto, eccetto forse il reportage, l’errore è dietro l’angolo. E, se da un lato, l’imperfezione può essere vista come un segno di autenticità dello scatto, dall’altro può essere estremamente fastidioso. Quindi, dobbiamo essere pronti a gestire tali inconvenienti.

Se non abbiamo tempo a sufficienza per comporre l’immagine in modo adeguato, rischiamo di trovarci con una fotografia non bilanciata correttamente, elementi di disturbo in campo o soggetti tagliati. Potrebbe essere nostra intenzione inserire un tale elemento di disturbo nei nostri scatti, creare un senso di straniamento, ma il più delle volte, probabilmente, cerchiamo solo di comporre un’immagine accattivante per l’osservatore medio.

Se in un ritratto in studio abbiamo il tempo di decidere come tagliare un viso per un primissimo piano o davanti a un quieto paesaggio al tramonto abbiamo diversi minuti per scegliere come inquadrare, se un soggetto in strada ci sta camminando incontro a velocità sostenuta, potremmo non prestare attenzione all’orientamento dell’inquadratura e la fotocamera potrebbe non essere perfettamente in bolla, quando scattiamo. O peggio, potremmo mancare il soggetto, che potrebbe anche essere coperto da un altro che si trova a passare nello stesso momento.

Presa, dunque, in considerazione l’idea di non scattare affatto, se non abbiamo le condizioni ideali, valutiamo le alternative. Ovviamente, è possibile aprire il diaframma e sfumare lo sfondo, ma, nella fotografia “d’assalto” con decisioni complicate da prendere in poco tempo e necessità di mettere a fuoco in contesti difficili, diminuire la profondità di campo aumenta il rischio di avere soggetti fuori fuoco. Così come potremmo non avere la possibilità di aspettare che il soggetto si sposti in una zona più pulita o che le altre persone si spostino.

È anche per questo motivo che nella street photography spesso si utilizza il bianco e nero: un elemento di disturbo o una trama troppo complessa perde peso visivo una volta desaturato a dovere e potrebbe trasformarsi in qualcosa di informe, un elemento astratto. Se poi nell’immagine abbiamo anche un soggetto che dirige lo sguardo altrove, con la luce giusta, abbiamo fatto centro!

Quindi, dopo aver mancato il soggetto o averlo preso solo parzialmente, possiamo ritrovarci nell’inquadratura elementi di disturbo, come lampioni che spuntano dalla testa dei soggetti o cestini della spazzatura proprio accanto alla panchina su c’era la coppia che volevamo riprendere. E possiamo solo ritagliare ulteriormente l’inquadratura in fase di post-produzione, ma potremmo non avere spazio a sufficienza per mantenere le proporzioni che vogliamo per l’immagine.

Un pensiero riguardo “Qualche errore (non) guasta”