Teleconverter

Abbiamo visto in un recente articolo come alcune ottiche fisse più lunghe siano utili in determinate situazioni, ma decisamente più costose, tanto che spesso ci si limita ad affittarle in specifiche occasioni. Possiamo, però, considerare l’idea di acquistare a un prezzo decisamente più abbordabile, un teleconverter, che aumenti la lunghezza focale dei nostri obiettivi.

Un teleconverter non è un vero e proprio obiettivo, dunque, ma una sorta di lente di ingrandimento che si inserisce tra corpo macchina e ottica e può aumentare la lunghezza focale di questa ultima di un fattore che solitamente è 1.4x, 1.7x o 2.0x.

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Ritratto con obiettivo Nikon 85mm e teleconverter Kenko 2.0x

Poiché l’apertura massima dell’obiettivo è calcolata in rapporto alla lunghezza focale, se questa ultima aumenta, ne risente la luminosità dell’obiettivo. Con un teleconverter di un fattore 1.4x, perdiamo uno stop di luminosità, mentre con uno da 2.0x ne perdiamo ben due. In pratica, con un obiettivo da 85mm f/1.4 e un teleconverter 2.0x otteniamo l’equivalente di un obiettivo 170mm f/2.8.

Inoltre, dato che la qualità dell’immagine ne risente, non è mai consigliabile utilizzare un teleconverter con ottiche più corte dei 100-135mm, tanto che alcuni produttori ne costruiscono che non funzionano con ottiche più corte. D’altro canto alcune aziende producono obiettivi con teleconverter incorporati, che possono essere attivati manualmente. Tali teleconverter, così specifici e adattati all’ottica con cui sono utilizzati, riducono di molto i problemi tipici di tali apparati.

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Volevo catturare il sorriso di questa ragazza, ma non avevo il 70-200mm con me. Il teleconverter mi ha salvato

Oltre alla minore qualità dell’immagine e alla possibile incompatibilità con alcuni corpi macchina e obiettivi (consiglio di consultare le relative tabelle dei costruttori, prima dell’eventuale acquisto), il teleconverter può causare anche un rallentamento o addirittura un malfunzionamento dell’autofocus fino a richiedere una messa a fuoco manuale per funzionare correttamente.

Anche mettendo a fuoco in modo corretto, occorre tenere a mente che un teleconverter aumenta la possibilità di vignettatura e, soprattutto, tende ad ammorbidire di molto un’immagine, rendendo i dettagli molto meno netti. Ciò lo rende una scelta secondaria per la macro-fotografia perché, se da un lato è vero che il teleconverter, aumentando la focale, comunque non aumenta la distanza minima di messa a fuoco, dall’altra rende i dettagli troppo poco nitidi.

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Quando possibile, conviene usare un teleobiettivo come il 70-200mm, invece di un teleconverter

Insomma, dicevo all’inizio un’alternativa economica e di sicuro di qualità non eccelsa, tuttavia, dato il costo contenuto e le dimensioni ridotte, consiglio di tenere in borsa un teleconverter che possa sopperire all’indisponibilità di un lungo tele-obiettivo in situazioni di emergenza.

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