Da un po’ di tempo a questa parte su questo sito web si parla molto di street photography, fotografia inconscia (in un’accezione un po’ diversa da come la definiva Mimmo Jodice) e relativi potenziali errori. Tutto ciò sempre orientato alle persone, con un approccio tendente alla breve narrazione. Ma, se avessimo per le mani anche altri soggetti?

Le persone offrono uno sconfinato repertorio di potenziali immagini. Si possono cogliere espressioni, gesti e pose. Si può giocare con i colori e le trame degli outfit e dell’incarnato, con i disegni della luce screziata sul volto, magari una luce Rembrandt. Oppure cogliere un’emozione dovuta a un sentimento o a un’azione (dall’abbraccio al gioco): magari un tenero sorriso per un amico a quattro zampe.

Trovare un gatto per strada è cosa comune e di certo è un buon soggetto da fotografare, soprattutto per appassionati, ma nella street photography spesso sono i cani a fare da padrone (scusate il gioco di parole). Ce ne sono di buffi, di alteri, di entusiasti, di impassibili: basta scegliere il momento giusto. Ultimamente, sembra che sempre più persone portino a spasso il loro cane durante il fine settimana e su un lungomare, per esempio, non è difficile trovarne a iosa, pronti per essere fotografati.

C’è quello che vuole a tutti i costi marcare ogni albero del viale, anche se è lungo più di cinque chilometri (speriamo per lui che abbia desistito prima di disidratarsi!); c’è quello che vuole correre, ma il padrone non ne ha la minima intenzione e così la bestiola tira o saltella; c’è quello che vuole addentare ciò che sta mangiando il suo umano; c’è quello che sonnecchia placidamente con la testa sulle gambe del padrone che riposa su una panchina; c’è quello che vuole giocare o attaccare briga con gli altri cani.

I padroni sono spesso orgogliosi della loro bestiola e, quindi, è abbastanza probabile che vi concedano facilmente uno scatto, ma il rischio è di ritrovarci con una fotografia in posa che ci darà ben poche emozioni, tra cui sicuramente non sarà presente la spontaneità.

Andare a spasso con un amico a quattro zampe può aiutare anche noi, se riusciamo a tenere a freno il suo entusiasmo e scattare contemporaneamente: il nostro cane attirerà l’attenzione degli altri, che si gireranno a guardarlo, aiutandoci a inquadrarlo, ma anche distogliendo i soggetti quadrupedi da ciò che stanno facendo, quindi può essere un’arma a doppio taglio. Forse, come tecnica, è più indicata per attirare l’attenzione degli umani e fotografarli con un bel sorriso a trentadue denti.

PS: Chiedo scusa a Francesco De Gregori per aver preso in prestito il testo della sua canzone per dare un titolo questo articolo: voleva essere un omaggio.
Un pensiero riguardo “Quattro cani per strada”