La foto più pazza del mondo

Quando sono impossibilitato ad andare in giro e mi annoio, provo a leggere un libro o guardare un film e spesso accade che mi viene l’ispirazione per una foto. Il più delle volte è una foto buffa, a voler essere generosi. Comunque è un modo per passare il tempo e un buon esercizio per tenersi allenati. Oggi vediamo cos’è successo l’ultima volta che ho visto “L’aereo più pazzo del mondo“.

Ho convertito l’immagine scelto in bianco e nero, ma restano da eliminare gli elementi di disturbo, ridimensionare lo specchio e… sostituire l’immagine di Grace con la mia

Era un’uggiosa giornata di pioggia a tenermi in casa, non certo una pandemia, ma tanto bastava a rendermi inquieto, così ho scelto un rilassante film leggero che trovo sempre divertente. Ricordo che, se una delle mie fotocamere si chiama Shirley è per la celebre battuta di Leslie NielsenI am serious! And don’t call me Shirley!“. A ispirarmi, però, stavolta è stato Lloyd Bridges, nella celebre scena in cui posa con un’aria imbronciata e una tazza di caffè in mano, davanti a una sua foto che lo ritrae nello stesso posto più o meno nella stessa posa.

Eliminati gli elementi di disturbo e ingrandito lo specchio, ora bisogna replicare l’immagine, riportandola nella cornice

Il primo passo è stato trovare un punto della casa in cui fosse presente una cornice al muro. Ho trovato uno specchio in una camera, anche se era uno specchio di forma quasi quadrata e avrei preferito un formato più largo. Inoltre c’erano alcuni elementi di disturbo come delle prese sul muro e un telecomando che ho colpevolmente dimenticato di nascondere. A ogni modo, ho preso una tazza, ho assunto un’aria imbronciata e ho fatto alcuni autoscatti in posa, accanto a quello specchio.

Ora possiamo ritagliare l’immagine in formato 4:3, nelle stesse proporzioni della cornice

Dopo aver eliminato gli elementi di disturbo, mi sono occupato delle proporzioni dello specchio. Sempre con l’aiuto di GIMP ho ritoccato l’immagine, facendolo diventare uno specchio in formato 4:3. Come fotocamera ho preso Grace, che è in formato 3:2, ma non volevo occupare troppo spazio con l’immagine secondaria, quindi ho deciso di ritagliarla. In fondo, anche nella scena originale del film l’immagine nel quadro non era identica a quella principale.

Possiamo, quindi, scalare l’immagine alle dimensioni della cornice

La cosa più difficile è gestire la prospettiva: schiacciare una realtà sferica su un piano, comporta delle distorsioni e, per quanto l’uso del TCL-X100II aiuti a rendere l’ottica più simile alla prospettiva umana, senza un allineamento perfetto il riquadro dello specchio ne risulterà deformato. Un compito quasi impossibile! Allora ho preferito aggirare il problema e sfruttare lo strumento “Prospettiva” di GIMP.

Con lo strumento “Prospettiva” possiamo riadattare l’immagine alla cornice

Così, una volta che la foto di base era pronta, ne ho fatto una copia, l’ho scalata alle dimensioni dello specchio e l’ho rimessa in prospettiva, facendola combaciare perfettamente alla cornice. Un’operazione non troppo difficile, per fortuna, perché dobbiamo ripeterla… e ripeterla… e ripeterla! Finché le dimensioni dell’immagine inserita nella cornice più interna non rendono inintelligibile ciò che l’immagine rappresenta.

L’immagine definitiva è pronta per la stampa

Ora non serve altro che fondere in basso tutti i livelli, goderci la nostra foto alla LLoyd Bridges… e magari un giorno stamparla e appenderla alla parete!

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.