Dal punto di vista della composizione nella fotografia di architettura, tra uno scatto in interni ed uno in esterna non c’è molta differenza. Anche in questo caso le indicazioni generali sono sempre più che valide, con la solita limitazione dovuta agli spazi chiusi e ristretti, quindi rinunciate all’idea di includere il cielo nelle vostre immagini e, anzi, considerate l’idea di riprendere solo uno spazio ridotto dell’ambiente in cui vi trovate.

Scegliere singoli elementi architettonici come soggetti delle vostre foto può aiutarvi a trovare composizioni più creative, anche se darà alle immagini un taglio decisamente più artistico. Non di rado nella fotografia di architettura si sceglie come soggetto una scalinata o delle fonti di luce come finestre, lucernari e specchi, proprio per questo motivo.

Ogni ambiente ha i suoi punti di forza e una buona composizione deve metterli in risalto, nascondendo ciò che di meno accattivante ha da offrire lo spazio circostante. Sfruttiamo le proporzioni, quindi cerchiamo di usare la regola dei terzi, in tutte le sue varianti e applicazioni, valutiamo la possibilità di usare quinte e cornici offerte da porte e finestre e magari includiamole nelle nostre foto come punto d’incontro tra ambienti interni ed esterni.

In interni non è necessario includere persone per dare un’idea delle dimensioni e delle proporzioni, quindi, evitate qualsiasi segno del passaggio umano, se potete, perché esso avrà un forte peso nella composizione e tenderà a distogliere l’attenzione dall’architettura e dagli arredi. Detto ciò, alcuni fotografi di architettura considerano le immagini un po’ troppo statiche e quindi alle volte includono delle persone in movimento, ritratte con tempi di posa molto lunghi (tra mezzo secondo e due secondi, più o meno), in modo da sfocarle completamente e lasciare solo una traccia della presenza umana sulla scena. Un’ombra o una scia possono anche contribuire ad aumentare la tridimensionalità e il senso di spazio di un ambiente.

condivido anch’io il discorso che troppa gente non faccia bene alle immagini, non solo quelle di architettura aggiungo io, ma trovo altresi interessante il discorso del movimento dettato dai tempi lungi, in quel caso da vita ad uno spazio, ad un’immagine che si arricchisce di originalità.
Sempre interessante seguirti…
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Grazie
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