Treppiede

Ci sono diversi casi in cui tenere la macchina fotografica in mano non è consigliabile e in alcuni proprio possibile. In questi casi occorre appoggiare la fotocamera su un supporto stabile e sicuro e il migliore a disposizione è sempre un cavalletto o treppiede. Per alcuni fotografi, anzi, la macchina dovrebbe sempre essere fissata su cavalletto, quando la situazione lo consente. Sebbene io non sia di questo avviso, non posso negare l’utilità dello strumento. Vediamo, quindi, come deve essere un cavalletto adeguato.

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Il mio fedele compagno di avventure

Certo, in situazioni di emergenza possiamo usare qualsiasi superficie abbastanza stabile e dritta, come un tavolo, un muretto, una sedia, eccetera, ma un buon treppiede è sempre la soluzione migliore. Un cavalletto sarà infatti regolabile in altezza e inclinazione, mentre un appoggio di fortuna il più delle volte ci offrirà una soluzione instabile, alla quale adattarsi.

Pensiamo, per esempio, al caso in cui vogliamo scattarci un autoritratto. Avremo bisogno di fissare il punto di ripresa all’altezza giusta e con l’inclinazione giusta, quindi tanto la testa, quanto le gambe del nostro cavalletto dovranno essere regolabili. Il treppiede infatti è solitamente disponibile diviso in due parti, così da dare maggiore possibilità di scelta al fotografo.

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Per fare questa fotografia con la mia Fuji X30 ho usato un mini-treppiede PIXI

In generale, è importante acquistare un treppiede che garantisca alla nostra attrezzatura fotografica la stabilità necessaria. A tutta la nostra attrezzatura, quindi consideriamo la configurazione più pesante possibile (la nostra macchina più pesante, con l’obiettivo più pesante e tutti gi accessori possibili, come flash, filtri e adattatori): il cavalletto che cerchiamo, deve pesare almeno altrettanto. Di meno non vi garantirà la stabilità necessaria, mentre di più potrebbe appesantirvi senza alcun vantaggio, però sempre meglio un po’ più pesante, per sicurezza. Se siete disposti a spendere qualche soldo in più (cosa che vi consiglio caldamente), optate per un cavalletto in fibra di carbonio, decisamente un ottimo compromesso tra peso e robustezza.

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In mancanza di uno stativo, il treppiedi può anche essere usato per sostenere un’unità flash

Per aumentare la stabilità, alcune gambe hanno un gancio inferiore, cui si possono appendere pesi come sacchi di sabbia o la stessa borsa dell’attrezzatura fotografica, ma la cosa migliore da fare è sempre quella di sfruttare l’estensione delle gambe, invece di quella dell’asse centrale: a maggiori estensioni diventa più difficile mantenere la stabilità dell’insieme, ma, se la base è abbastanza larga, riusciamo comunque a mantenere equilibrio. L’estensione delle gambe determina anche l’altezza massima raggiungibile, caratteristica importante, mentre il numero di sezioni in cui è diviso determina l’altezza minima, anch’essa importante, ma fate attenzione: più sezioni implicano maggiore fragilità.

Bisca
Nel caso di esposizioni multiple, il cavalletto è fondamentale per non muovere la macchina tra uno scatto e l’altro

Se usato in combinazione con l’autoscatto o un comando remoto, il treppiede è ideale per i nostri scatti con lunghe esposizioni, per i quali non riusciremmo mai a stare fermi a sufficienza. Anche la minima vibrazione può causare un effetto mosso sull’immagine finale o uno spostamento dell’inquadratura, che deve essere regolata alla perfezione. Per fare ciò è fondamentale il secondo componente del nostro treppiede, la testa. Ce ne sono di vari tipi, fondamentalmente due, “a sfera” e “a tre vie“. Il primo tipo, il più diffuso, è di più semplice utilizzo. Consiste in un attacco a sfera che permette di inclinare il corpo macchina in tutte le direzioni, mentre il secondo è dotato di tre leve o manopole che permettono di muovere e regolare al millimetro l’inclinazione, sistema sicuramente più macchinoso, ma più preciso.

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In una lunga sessione di moda il cavalletto può essere utile per non dover impugnare tutto il tempo una pesante reflex

Quale che sia la vostra scelta, assicuratevi che la testa sia dotata di doppia bolla e basetta a sgancio rapido. La bolla, come una piccola livella incorporata, vi permette di verificare che un elemento sia perfettamente allineato al suolo (in gergo si dice perlappunto che è “in bolla”). È importante che siano due, perché la prima, posizionata sulla base della testa, vi dirà se le gambe del treppiede sono allineate e stabili, mentre la seconda, posta vicino alla basetta, vi dirà se questa, e quindi il corpo macchina, è in bolla o meno. Basetta che, dicevamo, è meglio se a sgancio rapido, così da poter essere sganciata facilmente e, in caso di necessità, anche rapidamente. Inoltre, poiché inclinare la macchina da un lato per avere un’inquadratura verticale spesso non è un movimento agevole, alcuna basette hanno un doppio attacco e una forma a L che consente di agganciare la macchina in orizzontale e in verticale.

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Una basetta a L rende più semplice l’uso della macchina in verticale su cavalletto

21 pensieri riguardo “Treppiede

  1. capisco l’importanza del cavalletto, più volte sono stato tentato di comprarlo, poi pensando alle lunghe camminate che faccio ogni giorno ho sempre rinunciato. Qualche volta uso appoggi di fortuna, il più delle volte scatto a mano libera, spesso il micromosso non si nota se sono usate su instagram o sui blog dove comunque sono compresse. Visto che non faccio stampe da un po’ di tempo mi adatto al caso.
    Sempre utili i tuoi preziosi articoli sulla fotografia 😉

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    1. Grazie.
      Se la macchina che usi non è troppo pesate, puoi pensare a un treppiedi piccolino come in Manfrotto Pixie, che puoi poggiare su un muretto, per esempio. Ce ne sono anche con le gambe snodabili che posdono essere attorcigliati a una staccionata o simili.

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