Essendo figlio degli anni Ottanta del secolo scorso, ho un preciso imprinting culturale, che i miei amici conoscono bene e assecondandolo, quando, in occasioni speciali, decidono di farmi un regalo. E così lo scorso Natale è capitato che Emanuela e Fabrizio mi regalassero un paio di action figure di Bud Spencer e Terence Hill dal film “Lo chiamavano Trinità…“. Potevo forse farmi sfuggire l’occasione per un bel set fotografico?

Ovviamente, stiamo parlando di un set still life, ma applicato a delle figure umane, quindi possiamo pensare a dei ritratti, senza il problema di dover accecare i soggetti con luci troppo forti o doverli far stare fermi per esposizioni lunghe. D’altro canto, i soggetti avranno stabilità e movimenti limitati. Meglio, dunque, optare per tempi di esposizione lunghi, avvalendoci di un mini-treppiede per la macchina fotografica, controllata dallo smartphone, per lo scatto mediante una posa bulk: in questo modo, non si hanno problemi di mosso, neanche alla pressione del tasto di scatto.

Il problema che più può impensierire era quello dello sfondo. Personalmente, non avrei voluto uno sfondo neutro, come un fondale uniforme (nero, bianco o di qualche colore particolare), ma piuttosto un bel fondale a tema. Potremmo pensare a come ricreare un finto scenario western in giardino, ma le due action figure sono fornite di diorama in cartone. Peccato che per i miei scopi fossero un po’ troppo stretti! Ho risolto mettendoli entrambi uno accanto all’altro e lavorando un pochino in post-produzione per fonderli.

Cerchiamo di non ottenere solo scatti banali, con i personaggi in posa. Certo, un Trinità che punta la sua Colt .45 verso l’osservatore e un Bambino con il fucile imbracciato come nella scena in cui va a redarguire il Maggiore e i suoi “rubagalline” li possiamo comunque ritrarre: non è una cattiva abitudine, quando si organizza un set fotografico, fare in modo di mettersi al sicuro con alcuni scatti più semplici e poi passare a sperimentare.

Così possiamo pensare di scattare la classica foto in cui Bud Spencer tira il suo famoso pugno a martello dall’alto in basso sulla testa dell’avversario, il “piccione“, però ci sono alcune difficoltà. La posa mi sembrava troppo innaturale, anche perché non è possibile stendere il braccio di Bambino a sufficienza. Si dovrebbe far inginocchiare Trinità, ma l’effetto non è gradevole. Altra possibilità è che i due si picchino tra loro in modo più classico o, magari, usando delle padelle (in dotazione con le action figure).

Io ho preferito optare per una soluzione diversa, realizzando un mash-up con un altro film del duo Spencer-Hill, “…Più forte ragazzi!“. In quel film, verso il finale, Salud e Plata danno vita a una celebre scazzottata tra loro due, ripresa da uno dei manifesti realizzati per reclamizzare il film, con una scena in cui Bud Spencer è colpito in pieno da un pugno di un sorridente Terence Hill: questo espediente fa sì che entrambi i volti siano a favore di camera, anche se uno dei due, di fatto, è di spalle. Detto fatto, ho ricreato la scena, come meglio ho potuto.

Abbiamo visto in passato che si può giocare coi nostri film preferiti. Questo è un altro modo per divertirsi e contaminare la fotografia con altre forme di espressione.