Anche nelle serie fotografiche non dobbiamo dimenticare la fase di post-produzione, che può essere ancora più critica, se si considera che nelle immagini bisogna garantire la coerenza, quindi gli interventi che vogliamo effettuare, si trattasse anche solo dello sviluppo digitale dei file Raw, devono tenere in considerazione le caratteristiche comuni che ciascuna fotografia dovrà avere.

Il concetto di base è la distinzione tra ritocchi correttivi e ritocchi creativi, con le implicazioni etiche del caso. Implicazioni che saranno più forti nelle serie documentaristiche, ovviamente. Per esempio, se la nostra serie fotografica utilizza un particolare colore come referente, fosse anche un semplice criterio di coerenza, e una foto ha una tonalità leggermente diversa di quel colore, possiamo correggerlo per uniformità: abbiamo fatto una correzione o un intervento creativo? Sta a noi deciderlo, in fondo.

Dipende dal nostro concetto di difetto. Una tonalità sbagliata di un colore può essere dovuta a un nostro errore di ripresa, ma può anche darsi che quel colore fosse proprio diverso. Così come del rumore negli scatti o una scarsa nitidezza dei soggetti possono essere considerati errori da correggere senza troppi patemi. In definitiva, penso che nessuno ci accuserà di mentire, se eliminiamo gli effetti della polvere sul sensore dai nostri scatti.

Questi concetti sono comuni al fotoritocco delle singole foto, non solo delle serie. Noi invece ci stiamo occupando di interventi sull’intera sequenza. Potremmo perfino decidere di creare una serie basata proprio sul fotoritocco creativo dei nostri scatti. In caso contrario, dobbiamo ottenere lo stesso effetto per tutte le fotografie o comunque effetti che diano a tutte le foto un aspetto finale analogo. Al limite, possiamo anche decidere di non eliminare un difetto comune a tutti gli scatti, trasformandolo in un criterio e usarlo per dare coerenza alla serie.

I tipi più comuni di ritocchi correttivi riguardano:
- Correzione di difetti ottici: se i nostri scatti presentano aberrazioni, distorsioni a cuscinetto o a barilotto, un effetto flare o una vignettatura, possiamo intervenire più o meno facilmente, in base al caso. Ovviamente, sempre se pensiamo che alcuni di questi effetti non siano voluti. Per esempio, una distorsione ottica dovuta all’uso di un grandangolo potrebbe essere ciò che cerchiamo.
- Eliminazione del rumore: il rumore nelle immagini più essere causato dal riscaldamento del sensore per lunghe esposizioni o un’elevata sensibilità ISO. I software di fotoritocco dispongono di strumenti adatti a eliminarlo o quanto meno attenuarlo.
- Correzione nitidezza: soprattutto se gli scatti della nostra serie sono realizzati con apparecchiature diverse tra loro, può capitare di avere diverse profondità di campo e/o qualità di messa a fuoco. In tal caso, sarà opportuno scegliere uno scatto di riferimento e aumentare o diminuire la nitidezza degli altri, per uniformarli a esso.

- Rimozione polvere e luce parassita: nelle fotocamere con obiettivi intercambiabili non è inconsueto che della polvere si depositi sul sensore, così come, in caso di difetti di costruzione, della luce può infiltrarsi dalle giunzioni e lasciare tracce sugli scatti. Eliminare tali tracce dalle immagini è un tipico intervento correttivo.
- Correzione inquadratura: alle volte capita, per fretta o stanchezza, di scattare delle immagini senza tenere conto dell’inclinazione dell’orizzonte, in quel caso sarebbe opportuno raddrizzare l’inquadratura (e quindi ritagliare l’immagine) in post-produzione. Limare un pochino i bordi è comunque considerato un intervento correttivo.
- Bilanciamento del colore: scattare in formato Raw ci dà la possibilità di correggere il bilanciamento del bianco in post-produzione. Nessuno ci biasimerà per questo. In fondo, stiamo solo rendendo l’immagine più simile alla scena.
- Correzione luminosità e contrasto: se vogliamo riprendere una scena con contrasti elevati, non è inusuale sottoesporre lo scatto, per non bruciare le alte luci e poi recuperare i toni più scuri in post-produzione. Così come sappiamo bene che è possibile esporre a destra le immagini per ottenere scatti con contrasti più densi. Infine, potremmo voler correggere degli errori di esposizione, soprattutto per mantenere l’esposizione coerente su tutti gli scatti della serie.

Ricadono comunemente tra i ritocchi creativi, invece:
- Correzione dell’inquadratura: certo, abbiamo appena detto che si tratta di un intervento correttivo, ma dipende, in realtà, da quanto invasivo è il nostro ritocco. Per esempio, un ritaglio dell’immagine, per ricomporre lo scatto e riposizionare o eliminare gli oggetti sulla scena, sono da considerarsi interventi creativi, come pure una rotazione dell’immagine. Resta sul confine la correzione della prospettiva.
- Correzione dei colori: nel caso la nostra serie ruoti intorno a uno specifico colore e in uno scatto esso non sia presente, possiamo sceglierne un altro e, ironicamente, usare lo strumento “Ruota colori”, per trasformarlo. Oltre interventi così estremi, possiamo optare per un viraggio (seppia, cianotipo, ecc.), una saturazione o desaturazione, financo un buon bianco e nero o l’applicazione di filtri che simulino una particolare pellicola.
- Correzione luminosità e contrasto: anche in questo caso, più spingiamo il nostro intervento, più ci allontaniamo dalla correzione e ci avviciniamo al ritocco creativo. Per esempio, se abbiamo uno scatto con il cielo completamente sovraesposto e optiamo per un HDR o altre tecniche per avere il dettaglio delle nuvole, non è del tutto lecito continuare a parlare di semplice correzione.

Quale che sia il nostro intervento e quale sia la categoria cui appartiene, possiamo pensare di applicarlo in serie a più scatti. Per esempio, potremmo creare un layer su cui operare le modifiche e poi applicarlo a tutti gli scatti (ma di questo parleremo meglio nel prossimo articolo). All’opposto potremmo applicare post-produzioni diverse allo stesso scatto, per inserirlo in serie diverse. In fondo, le tecniche da applicare sono quelle che ben conosciamo.
Il male in noi Parlare tra sè Cucù Conflitto generazionale
io in genere intervengo solo sul raddrizzare gli orizzonti, anche se sono fuori linea anche di un solo grado. Per il resto se posso non modifico troppo le immagini fatte, tranne nel caso che mi trovi dei particolari non voluti sui lati, tipo un cartello pubblicitario che spunta da un angolo..
Sempre interessanti i tuoi articoli, Buona Pasqua..😉👍
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Grazie.
Buona Pasqua anche a te
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Bellissimo l’effetto grandangolo, non sapevo si ottenesse in un modo preciso 😅
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L’effetto grandangolo si ottiene facilmente scattando con un grandangolo, per l’appunto, con distanza ravvicinata dal soggetto. Più la focale è corta e più l’effetto è accentuato. Anche i cellulari hanno obiettivi grandangolari, se vuoi fare qualche prova e non hai un’ottica specifica a disposizione. L’alternativa è usare un filtro “distorsione lente” in post-produzione
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Oh grazie per la tua gentile spiegazione. Io sinceramente non sono molto brava con le fotografie ma farò una prova 😉
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Non c’è di che.
Buona fotografia
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