Se scattate a pellicola, dovrete spendere del tempo in camera oscura per ottenere un buon risultato che soddisfi le vostre aspettative. Se, invece, optate per il digitale, potrete ottenere con pochi click degli ottimi risultati.
Molte fotocamere consentono, oltre che di scattare direttamente in bianco e nero, la possibilità di convertire lo scatto a colori, anche simulando diverse pellicole. Anche gli smartphone e alcuni social network come Instagram offrono filtri e simulazioni di pellicole monocrome.

Tuttavia, il mio consiglio è sempre quello di scattare in formato RAW, quindi a colori, e convertire l’immagine sul computer, con un buon programma di conversione. Ce ne sono di appositi e tutti i programmi generici di gestione del flusso di lavoro fotografico e fotoritocco hanno almeno un’opzione per la conversione in bianco e nero, spesso offrendo anche la possibilità di aggiungere plug-in dedicati.
The GIMP
Per esempio il software di fotoritocco GIMP offre uno strumento molto semplice di conversione, la desaturazione dei colori.
![[6666 - Alessia] (importata)-4.0 (Colore RGB, 1 livello) 2844x4284 – GIMP](https://diegorosatocom.files.wordpress.com/2017/09/6666-alessia-importata-4-0-colore-rgb-1-livello-2844x4284-e28093-gimp.jpg?w=1000)
Lo strumento è molto semplice e consente solo tre opzioni per la scelta dei toni di grigio, Lucentezza, Luminosità e Media. Per chi è un po’ più tecnico e matematico, la differenza consiste nell’uso di tre formule diverse per il calcolo della luminanza:
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Lucentezza= ½× (max(R,G,B) + min(R,G,B))
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Luminosità= 0.21 × R + 0.72 × G + 0.07 × B
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Media= (R + G + B) ÷ 3
Chi invece non volesse avere niente a che fare con queste astruse formule, può semplicemente provare le tre opzioni e vedere di volta in volta quale lo soddisfa di più.

In realtà GIMP ha anche altri metodi, più avanzati, per la conversione del colore, ma, se scattate in formato RAW, vi consiglio di gestire questi aspetti con un software che lavori direttamente sui file grezzi.
RawTherapee
RawTherapee è un software per la gestione del flusso di archiviazione fotografica. Legge i file Raw e consente di classificarli e archiviarli, ma anche di post-produrli. Consideratelo la vostra camera oscura digitale: non ha funzioni di ritocco vere e proprie, ma solo di sviluppo fotografico. Lavorando sul dato grezzo, consente un livello di qualità estremamente superiore e vi dà la possibilità di esportare il lavoro finito in vari formati, come JPEG e TIFF, salvandoli sulla memoria di massa o inviandoli al software di fotoritocco per ulteriori modifiche. L’aspetto più interessante è dato dal fatto che è possibile salvare il flusso di lavoro, così, in caso di nuove necessità, si può modificare il file a partire dall’ultimo stato di lavorazione dell’immagine, anche annullando le precedenti scelte.
Lo strumento più semplice che offre RawTherapee per la gestione del bianco e nero e della monocromia è rappresentato dai profili di sviluppo.

I profili sono semplici da usare e il più delle volte funzionano bene, ma non sempre vi permetteranno di ottenere esattamente quello che volete, così come la desaturazione di GIMP, disponibile anche su RawTherapee.

Se volete, invece, cominciare a lavorare in modo un po’ più professionale e fine, dovete spostarvi nella scheda “Colore”, per trovare due strumenti decisamente interessanti.
Il primo è il miscelatore di canali, il più completo, il più versatile, il più complicato, ma neanche troppo. Il miscelatore consente di modificare i colori dell’immagine, alterandoli e migliorandoli. Potete provare a giocare un po’ con i cursori, tre per ciascuno dei tre canali, per un totale di nove, per vedere quali effetti ottenere. Per avere un bianco e nero, dovete impostare gli stessi valori sui cursori dei vari canali, come nell’esempio seguente.

Subito sotto il miscelatore di canali, c’è un’altra scheda “Bianco-Nero” che serve proprio al nostro scopo ed è il mio metodo preferito. Questa funzione deve essere attivata, mediante un click sul simbolo Φ proprio accanto al nome, dopodiché avete la possibilità di regolare le impostazioni del vostro bianco e nero.
Potete decidere di lavorare sulla desaturazione, sulla luminanza o sulla miscelazione dei canali: vi consiglio di concentrarvi su questa ultima. Intanto, avete una serie di pre-impostazioni che vi agevoleranno nello scopo: fate qualche prova, per esempio con ritratto, luminanza e panorama. A seguire, avete la possibilità di impostare un filtro colorato sull’immagine, come abbiamo visto negli articoli precedenti.

Se nessuna di queste tre opzioni vi soddisfa, potete lavorare direttamente sul miscelatore di canali, questa volta con solo tre cursori, uno per canale e ottenere l’effetto desiderato. Qui di seguito riporto una tabella che vi consentirà di replicare l’aspetto di alcune delle più comuni pellicole in bianco e nero.

Viraggio
Ci sono vari miglioramenti generici che potete ancora applicare alle vostra foto, come migliorare luminosità e contrasto (per esempio modificando i livelli, esattamente come si fa con l’esposizione a destra), aumentare la nitidezza, schemando o bruciando parte dell’immagine o inserendovi una grana, per aumentare l’effetto pellicola.
Ciò che magari potreste voler ottenere è una foto in monocromia, ma non esattamente in bianco e nero, per esempio seppia. Questo effetto è detto viraggio o toning.

Il viraggio è possibile verso qualunque tonalità, ma i più diffusi sono il seppia, per dare calore alle luci e il blu per dare freddezza alle ombre. Nel caso del seppia, bisogna rafforzare la componente rossa dei tre canali, miscelandole fino a ottenere la tonalità desiderata.

2 pensieri riguardo “Bianco & Nero – La post-produzione”