In fotografia è rimasto ben poco da inventare e ogni tanto, per rompere gli schemi, si può fare il contrario di quello che le buone regole dicono. Quindi potremmo decidere di scattare in modo totalmente casuale, irrazionale o semplicemente basato su cosa preferiamo e organizzare dopo il materiale in seguito. Oppure possiamo fare le cose con criterio. Vediamo come.

Sia che vogliate scattare delle foto apposite, sia che vogliate attingere al vostro archivio quanto di già disponibile, ciò che dobbiamo fare è scegliere i nostri soggetti. Personalmente, tanto per le serie, quanto per i singoli scatti, consiglio di cominciare da qualcosa che ci piace. Si scatta meglio, quando il soggetto è di nostro gusto. Se siete alle prime armi, vi consiglio anche di capire cosa vi risulta più semplice, a patto di non scadere nel banale. La street photography offre possibilità di scatto esaltanti, ma può richiedere un notevole sforzo e l’attesa di buone occasioni può essere frustrante. D’altro canto, gli scatti di paesaggio vi offrono la possibilità di pianificare con cura e sapere esattamente cosa aspettarsi, ma ottenere scatti originali sarà decisamente più difficile.

Un aspetto da non sottovalutare, in fase di scatto, è la memoria. Se abbiamo pianificato la nostra serie nel dettaglio, con l’elenco delle immagini che vogliamo realizzare, basta attenersi al piano, ma, se non vogliamo o non possiamo, perché, per esempio, stiamo realizzando una serie su un evento con componenti imprevedibili, come una passeggiata nel bosco in cerca di animali da fotografare, dobbiamo tenere bene a mente quali foto abbiamo già scattato e di quali potremmo aver bisogno per migliorare l’impatto della nostra serie.

Come esercizio, potremmo iniziare con l’emulare una serie già realizzata da un altro fotografo, scegliendo lo stesso tema, la stessa ambientazione, lo stesso stile o qualsiasi altra cosa ci piace di quel lavoro. Oppure potremmo setacciare il nostro archivio alla ricerca di una serie, magari una miniserie, per partecipare a un concorso che consenta la presentazione di più immagini.
Scegliere il soggetto comporta anche la scelta di vincoli, fondamentali per limitare la serie ed evitare che cresca all’infinito, ma anche per definire nel dettaglio il nostro interesse. Per esempio, se vogliamo realizzare una serie sui bambini, potremmo scegliere solo foto di bambini che giocano. Oppure in una serie sulle architetture, potremmo scegliere solo archi o solo edifici circondati da lampioni esterni. I vincoli possono essere anche meno “forti“: solo foto in formato verticale, solo foto in bianco e nero o in un particolare colore, solo foto con il soggetto in uno specifico punto dell’immagine.

In generale, una volta scelto un vincolo e inserito nel progetto della serie, questo può essere più o meno evidente, ma, se è ben chiaro nelle prime foto, lo spettatore lo cercherà automaticamente anche in quelle successive. Se i nostri bambini stanno lanciando una palla nelle prime tre foto, nella quarta troveranno la palla anche se sarà a terra, abbandonata sullo sfondo. Quindi, se abbiamo scelto un vincolo troppo stringente, possiamo rilassarlo o non seguirlo troppo pedissequamente, ma stiamo attenti a non eliminarlo tout court o la nostra serie potrebbe perdere di coerenza. D’altro canto, se ci sembra che la nostra serie stia crescendo un po’ troppo, potremmo decidere di inserire nuovi vincoli, per aiutarci a scartare qualche foto.
Quando tutte le foto sono state scattate, occorre operare una selezione. Se siamo stati molto bravi, avremo tutte e sole le foto che ci servono esattamente nell’ordine in cui le abbiamo scattate, ma, se non è così, non ci dobbiamo abbattere: vuol dire che non sappiamo fare miracoli e possiamo conviverci. Nell’ipotesi, dunque, di essere solo umani, facciamo una prima selezione delle foto, scartando quelle decisamente fuori tema o non adatte per altri motivi. Poi mettiamole in ordine e, eventualmente, procediamo con una seconda selezione. Alcuni trovano utile stampare gli scatti, magari quelli della seconda selezione, e disporli su un tavolo, per effettuare le operazioni di ordinamento e selezione in modo più pratico, mantenendo sempre una visione d’insieme.

Man mano che procediamo, possiamo organizzare il lavoro in sottoserie, per dividere il lavoro. Per esempio, se vogliamo mettere insieme una serie su un avvenimento sportivo, potremmo dividere la serie in tre sottoserie per fase iniziale, competizione e premiazione. Poi possiamo procedere iterativamente, per esempio, suddividendo la serie sulla competizione in una sottoserie per ogni tempo di gioco.

E intanto, mentre scegliamo le immagini, possiamo porci le solite domande, chiedendoci se il soggetto della serie è chiaramente riconoscibile nell’immagine, se essa migliora la serie nel suo complesso, se incide positivamente su ritmo e armonia e se non ne abbiamo un’altra migliore con le stesse qualità.

io non scatto quasi mai foto a persone, per questione di privacy, in compenso a livello di paesaggio o di arte, non ho che l’imbarazzo della scelta, visto che ho decine di migliaia d’immagini. Il problema è che di queste serie poi non so che farmene. Io quindi procedo per narrazioni, ovvero racconto un viaggio nel blog attraverso le immagini, raccontando passo per passo tutto ciò che c’è da vedere. Può essere una specie di serie anche questa forse….
Sempre interessanti i tuoi articoli…
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Grazie
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