La fotografia è strettamente legata al ricordo. Può essere un ricordo ingannevole, ma scattare una foto ci aiuta a tenere traccia di un momento che non vogliamo dimenticare. Noi fotografi, dilettanti o professionisti, abbiamo l’onore e l’onere di questo: fissare un ricordo. E, personalmente, provo particolare soddisfazione nel farlo, soprattutto se riesco a dare a quel ricordo un quid in più, ritraendolo esattamente come merita e, magari, mostrando a chi quel ricordo lo conserverà anche quello che ho visto io.

È esattamente quello che mi è successo una settimana fa, quando due miei amici, Emanuela, in dolce attesa, e Fabrizio, sono venuti a trovarmi per una giornata al mare e ne ho approfittato per fare loro un piccolo servizio pré-maman, che, in onore della futura mamma ho chiamato Prema-Manu.

Verificate le condizioni meteorologiche, ci siamo accordati per vederci a Terracina di sabato, per alcuni scatti in riva al mare. Siamo stati estremamente fortunati, viste le condizioni meteo dei giorni precedenti e successivi: temperature decisamente miti per il periodo dell’anno e solo qualche leggerissimo alito di vento di tanto in tanto. Ricordiamo sempre di non mettere in pericolo i nostri soggetti, soprattutto in condizioni particolari come queste.



Per il servizio stavolta ho lasciato a casa Grace, che pure mi ha dato belle soddisfazioni in passato, per portare l’artiglieria pesante, Shirley, una Fuji GFX-50R e come ottica ho optato per il Fujinon GF110mm, un obiettivo 85mm equivalente, da ritratto. Il fine di un servizio del genere è mostrare il pancione, quindi un obiettivo che “sfina” potrebbe sembrare un controsenso, ma far vedere il pancione non significa usare un grandangolare spinto e far sembrare la madre una palla.

La mattina sulla spiaggia ho lasciato ai futuri genitori un po’ di libertà di manovra e assecondato di buon grado le loro idee e ho proposto le mie. È importante che i soggetti siano contenti delle immagini, quindi il fotografo deve sapere cosa desiderano, d’altro canto, noi siamo professionisti che conoscono tecniche, trucchi e altri servizi simili e possiamo arricchire il lavoro con la nostra esperienza. Anche solo il banale suggerimento di scattare qualche foto di profilo, per mettere in risalto il pancione, può essere utile.

Personalmente, consiglio di mescolare foto più tenere e intime con altre più di campo largo (comunque, se abbiamo una bella location, sfruttiamola), foto più serie con alcune più spiritose. Valutiamo quali sono le pose in cui i soggetti si sentono più a loro agio e cerchiamo di farli divertire.




Dopo aver pranzato, ci siamo spostati a Sperlonga, per qualche altro scatto pomeridiano. Anche in questa location, Emanuela e Fabrizio si sono mossi a loro agio sul set, così io ho dovuto fare ben poco più che inquadrare e scattare.

Dopo i saluti, a loro è rimasto il viaggio di ritorno, a me un paio di centinaia di scatti da revisionare con la pressione psicologica di una donna incinta ansiosa di vedere il risultato, quindi rientrato a casa, ho messo a scaricare le foto sul computer, ho fatto una doccia veloce e mi sono messo a post-produrre fino a tardi, con solo una breve pausa per mangiare. Ho comunque finito la mattina dopo, anche perché, com’è mia abitudine, ho voluto corredare il servizio di un piccolo impaginato.
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