Per molti Photoshop è un must, una summa di perfezione ineguagliabile: può darsi, ma io credo che nella maggior parte dei casi, The GIMP non abbia nulla da invidiargli, soprattutto considerandone il costo. Io lo uso senza alcun problema e senza sentirmi in alcun modo limitato nel mio flusso di lavoro. Probabilmente non è il miglior software esistente per la modifica delle immagini, ma The GIMP possiede un’ottima percentuale delle caratteristiche che tale software dovrebbe avere ed è completamente gratuito. Anzi, da qualche giorno ne è disponibile la versione 2.10 che ne migliora sensibilmente alcune caratteristiche e che vale la pena conoscere.

Per avere un dettaglio completo dei bug risolti e delle migliorie rilasciate, potete dare un’occhiata alle release notes ufficiali, che ci avvisano fin da subito che la nuova versione nasce fondamentalmente per implementare un nuovo motore grafico GEGL sviluppato ad hoc e ancora in fase di sviluppo, che dovrebbe terminare per il rilascio della versione 3.2 di GIMP, il che vuol dire un grande miglioramento “sotto il cofano”, più velocità ed efficienza nelle operazioni di calcolo e altre migliorie non visibili a prima vista. Sarà ora possibile gestire immagini con profondità di bit fino a 32, a fronte degli 8 attuali (parleremo della profondità di bit in un prossimo articolo: per ora basti sapere che più è alta, maggiore è il livello di dettaglio del colore di un’immagine e lo spazio che occupa sulla memoria di massa), sfruttare il multi-threading per alcune operazioni complesse, come pure la GPU.
![[DSCF3726] (importata)-1.0 (Colore RGB interi a 8 bit gamma, GIMP built-in sRGB, 1 livello) 4018x2998 – GIMP](https://diegorosatocom.files.wordpress.com/2018/05/dscf3726-importata-1-0-colore-rgb-interi-a-8-bit-gamma-gimp-built-in-srgb-1-livello-4018x2998-e28093-gimp.jpg?w=1000)
Questo già non è poco, ma a scorrere le note di rilascio, non mancano migliorie sulla gestione del colore, dei metadati, del formato dei file e dell’interfaccia. Cominciamo da questa ultima. Finalmente The GIMP ha un’interfaccia più moderna, meno anni ’90. Scura come si conviene a un programma di editing delle immagini, in realtà può essere facilmente modificata nel menù Modifica -> Preferenze -> Interfaccia. Per i monitor con alte risoluzioni, sono anche state aggiunte icone più grandi e, per la mia gioia, è stata aggiunta la modalità a finestra singola nel menù Finestre, in modo da non avere pannelli mobili da spostare di qua e di là, quando si lavora a schermo intero.
Per quanto riguarda la gestione del colore, a partire da questa versione del software non sarà più necessario un plug-in esterno. Accedendo al già citato menù preferenze, sarà possibile gestire i profili colore.

Anche la gestione dei livelli e dei canali è stata migliorata, con l’aggiunta di nuove opzioni, la possibilità di aggiungere tag colorati per organizzarli al meglio, la modalità di gestione lineare (obbligatoria per profondità di bit da 32 bit in su) e il raggruppamento dei livelli, con la possibilità di aggiungere una stessa maschera a tutto un gruppo, invece che a un singolo livello.
Non mancano poi nuovi strumenti con cui divertirsi, come la Trasformazione unificata, che permette con un solo strumento di scalare, ritagliare e correggere la prospettiva di un’immagine. In modo simile si potrà operare con la Trasformazione ad appigli, che consente di creare un appiglio, un perno, intorno cui scalare, ruotare, ecc l’immagine. Va in pensione il vecchio filtro iWarp, sostituito dalla funzione built-in Trasformazione Warp, che consente di spostare, torcere, ingrandire, rimpicciolire o concellare un gruppo di pixel. Infine la nuova funzione Gradiente consente di creare gradienti di colore e gestirli in modo semplice e versatile.
![[Senzanome]-9.0 (Colore RGB interi a 8 bit gamma, GIMP built-in sRGB, 1 livello) 640x400 – GIMP](https://diegorosatocom.files.wordpress.com/2018/05/senzanome-9-0-colore-rgb-interi-a-8-bit-gamma-gimp-built-in-srgb-1-livello-640x400-e28093-gimp.jpg?w=1000)
Molte migliorie, piccole e grandi, sono state apportate agli strumenti di selezione, che vi consiglio di provare con le varie opzioni (anche solo il fatto di poter annullare l’aggiunta dell’ultimo segmento con le Forbici intelligenti è una gran cosa). Anche gli strumenti di disegno sono stati migliorati, per esempio la precisione dei pennelli e il supporto di alfabeti non occidentali per l’inserimento di testi.
E per i fotografi? Una nuova funzione sperimentale (non perfettamente pronta per il rilascio, ma disponibile se attivata la modalità playground in fase di avvio del programma) promette di regolare in automatico i livelli di esposizione quando si incolla un’immagine su di un’altra, per uniformarli. Restando sulla terra, oltre a più di ottanta filtri, è stato aggiunto il supporto a DarkTable e RawTherapee come plug-in per l’apertura di file RAW e un clip-warning che avvisa l’utente quando aree delle sue immagini sono sovra/sottoesposte.
![Visualizzatore metadati [DSCF3551] (importata)](https://diegorosatocom.files.wordpress.com/2018/05/visualizzatore-metadati-dscf3551-importata.jpg?w=1000)
Oltre a una serie di piccole modifiche relative all’usabilità, finalmente The GIMP supporta nativamente i metadati delle immagini, senza bisogno di installare complessi e non troppo performanti plug-in. Ora è sufficiente accedere al menù Immagine -> Metadati per visualizzare e anche modificare dati EXIF e molti altri.
Infine sono stati corretti molti piccoli bug e anche il sistema di gestione dei crash e del bug-reporting è stato migliorato. Insomma, tante nuove funzioni e molti meno problemi, almeno nelle intenzioni. In attesa che sia rilasciato il manuale ufficiale, che troverete sul sito, nell’apposita sezione, vi consiglio di giocare un po’ e prendere dimestichezza con le nuove funzioni.

ho letto molti articoli su questo programma, io pensa che non suo quasi nulla per modificare le immagini, preferisco lasciarle pure come al momento dello scatto. Al limite le correggo appena appena col programma di foto di windows. Il fatto è che questi programmi pur belli a mio avviso fanno perdere troppo tempo, se dovessi correggere diciamo 100 immagini, passerei due giorni davanti al pc.
Comunque interessantissimo il tuo post, magari se un giorno ho tempo da perdere faccio la prova con un’immagine attraverso questo programma. 😉
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Grazie
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