Foto 3D su Facebook

Non di sola pura arte (per fortuna) vive la fotografia, ma anche di applicazioni divertenti con cui giocare di tanto in tanto, soprattutto nell’epoca dei social network, che sempre più spesso cercano di distinguersi dalla concorrenza offrendo modalità di condivisione dei contenuti sempre nuove. Per esempio, da qualche tempo Facebook offre la possibilità di caricare immagini in 3D. Vediamo come possiamo prepare le nostre fotografie allo scopo.

[_GFX2894] (importata)-12.0 (Colore RGB interi a 8 bit gamma, RTv4_sRGB, 2 livelli) 1024x768 – GIMP
Per esempio, nell’immagine di copertina possiamo distinguere almeno tre piani: il soggetto, il davanzale su cui si trova e lo sfondo

L’idea si basa sulla suddivisione dei piani dell’immagine, in modo da ricreare quella tridimensionalità fondamentale per sfruttare l’effetto 3D e creare un’immagine che possa essere mossa, muovendo il mouse. Per farlo useremo ancora The GIMP e inizieremo duplicando il livello dell’immagine (Tasto destro -> Livello -> Duplica livello).

Dopidiché, la parte difficile, selezionare accuratamente il soggetto. Per questa operazione, succerisco di usare lo strumento Forbici intelligenti, particolarmente efficace se il contrasto tra soggetto e sfondo è elevato, badando di spuntare l’opzioneMargini sfumati.

[_GFX2894] (importata)-12.0 (Colore RGB interi a 8 bit gamma, RTv4_sRGB, 2 livelli) 1024x768 – GIMP - depth
Dobbiamo evidenziare i vari piani dell’immagine

Impostando i colori di primo piano e di sfondo con nero e bianco o con un grigio molto scuro e uno molto più chiaro e invertendo la selezione, possiamo utilizzare lo strumento Gradiente per riempire lo sfondo di colore, badando bene di far sì che i colori più chiari ricoprano le aree dell’immagine più in primo piano e quelli più scuri, quelle sullo sfondo. Riportando poi la selezione sul soggetto, possiamo riempirla con lo strumento Riempimento di colore di bianco o un grigio molto chiaro. All’occorrenza, se il soggetto occupa più spazio nella terza dimensione, si può di nuovo usare un gradiente, ma con tonalità di partenza e di arrivo molto chiare.

DSCF7158.xcf-20.0 (Colore RGB interi a 8 bit gamma, RTv4_sRGB, 2 livelli) 2549x3824 – GIMP - Copia
Un caso semplice, con due soli piani

Per comprendere meglio la scelta delle tonalità di grigio da utilizzare, prendiamo in esame un caso più semplice, con un soggetto in risalto su un piano uniforme di sfondo. Nulla di più semplice, si potrebbe pensare: impostiamo il bianco per il soggetto e il nero per lo sfondo.

DSCF7158.xcf-20.0 (Colore RGB interi a 8 bit gamma, RTv4_sRGB, 2 livelli) 2549x3824 – GIMP_2
Uno stacco tra soggetto e sfondo molto netto

In realtà in questo caso il bianco e nero non rappresenta la scelta migliore, anzi, dato che lo stacco tra primo piano e sfondo è minimo (nella realtà si trattava di pchi centimetri) l’elaboratore di immagini 3D non riesce a ricostruire lo sfondo, nel momento in cui cerchiamo di “muovere” l’immagine, e presenta delle aree bianche, come mostrato nei riquadri rossi dell’immagine seguente:

Diego Rosato's Photography - Home - Mozilla Firefox
L’immagine con la profondità non rappresentata correttamente

In questo caso, la scelta migliore è senza dubbio quella di due diversi toni di grigio, come nell’esempio seguente:

DSCF7158.xcf-20.0 (Colore RGB interi a 8 bit gamma, RTv4_sRGB, 2 livelli) 2549x3824 – GIMP_3
Una stacco di colori meno netto indica una minore distanza tra soggetto e sfondo

Una volta ottenuta la rappresentazione della profondità di campo desiderata, occorre esportare l’immagine ottenuta con lo stesso nome dell’immagine originale, avendo cura di non sovrascrivere questa ultima, ma con l’aggiunta di _depth alla fine:

Foto 3D
Le due immagini con i nomi corretti, pronte per il caricamento su Facebook

Diego Rosato's Photography - Home - Mozilla Firefox_2A questo punto occorre creare un nuovo post su Facebook, sul proprio profilo, su una pagina che gestiamo o in un gruppo, badando di selezionare per il post entrambe le immagini che abbiamo creato.

Non appena essere saranno state caricate, il sistema le riconoscerà come un’unica immagine in tre dimensioni e si attiverà in automatico l’elaboratore che ha il compito di gestirle, per ottenere un oggetto che è possibile “muovere”, muovendo il mouse sullo schermo.

Potete verificare l’effetto finale qui di seguito.

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