La fotografia in bianco e nero si presta a molti soggetti, per alcuni a tutti. A mio parere, la foto di un bambino che corre gioioso in un prato, perde della sua vitalità in monocromia, così come penso che non abbia molto senso fotografare un arcobaleno o dei fuochi d’artificio in bianco e nero. Tuttavia queste sono considerazioni personali e ciò che conta è come rendere al meglio i vari soggetti, quando decidiamo di escludere i colori.

I paesaggi
La quasi totalità delle regole valide per la fotografia di paesaggio a colori lo è anche per la fotografia in bianco e nero. Una bella location, la giusta luce e tanta pazienza (o, in alternativa, un gran bel colpo di fortuna), vi aiuteranno a ottenere foto di splendidi paesaggi.

Rinunciare ai colori significa comunque rischiare di perdere molto di un paesaggio: dovrete stare attenti a lavorare bene sui contrasti e rassegnarvi a perdere molte sfumature, come quelle che offre l’ora d’oro all’alba e al tramonto, quando il cielo si dipinge delle tonalità più varie. D’altro canto quella stessa ora vi fornirà ombre più lunghe, maggiore profondità e contrasti elevati, quindi resta quella migliore per scattare.

Un filtro ND (magari graduato) o un polarizzatore, la tecnica dell’HDR o un ritocco in post-produzione, magari dopo un’esposizione a destra in fase di scatto potranno aiutarvi a recuperare la bellezza di un cielo variopinto. E, a proposito di cielo, cercate di impermeabilizzare la vostra attrezzatura e uscite con cattivo tempo: niente si presta meglio alla fotografia in bianco e nero del cielo in tempesta e delle onde che si infrangono sugli scogli.

A proposito di esposizione a destra, ricordate cosa abbiamo detto dell’esposizione a zona? Prendete l’esposizione sulla parte più luminosa della scena (escluso il Sole, se è nell’inquadratura) e impostatela a +2 EV, poi prendetela sui mezzi toni e verificate che sia a 0 EV (se non lo sono non vi preoccupate: in bianco e nero si noterà poco e sarà comunque facile recuperarli in post-produzione, a patto che lo scarto non sia eccessivo). Infine scattate e verificate che l’esposizione sia a destra controllando l’istogramma.

Stabilite voi quanta profondità di campo volete nei vostri scatti, ricordando che aperture inferiori a f/16 possono ridurre la nitidezza dello scatto per diffrazione e che avete sempre a disposizione l’iperfocale. In generale, vi consiglio di tenere gli ISO bassi e lavorare con cavalletto e tempi lunghi, come in qualsiasi foto di paesaggio. Per i soggetti in movimento come l’acqua che scorre o gli alberi smossi dal vento, usate le solite tecniche che ben conoscete, stando ben attenti a valutare sulle lunghe esposizioni eventuali cambi di luce che possono influire sull’esposizione. Con un po’ di pratica, riuscirete a ottenere l’effetto “mercurio” sulle distese d’acqua in bianco e nero.

E, proprio come in tutte le fotografie di paesaggio, sperimentate l’uso del grandangolo, ma non fatevi prendere la mano dalla voglia di includere tutto il paesaggio in una solo foto: ricordate che la fotografia è selezione.
I ritratti
Il ritratto in bianco e nero non conosce crisi e vanta dei maestri indiscussi nel genere. Se per i paesaggi non si può non menzionare Ansel Adams, nel ritratto non mancano artisti del calibro di Richard Avedon e Herbert Ritts a nobilitare il genere.

Un buon obiettivo da ritratto, uno sfondo adatto (o assente) e la messa a fuoco sugli occhi del soggetto sono la base del ritratto, tanto a colori, quanto in bianco e nero. A proposito di occhi, se avete soggetti con gli occhi verdi, non lasciateveli scappare: con la desaturazione, otterrete il cosiddetto “effetto acqua” che conferisce allo sguardo un fascino unico.

Per quanto riguarda l’esposizione, come vi ho anticipato nel precedente articolo, nella fotografia in bianco e nero un incarnato chiaro rende al meglio quando è leggermente sovraesposto (+1 EV). Personalmente vi consiglio di sbizzarrirvi col ritratto in chiave bassa: la monocromia tende a risaltare la drammaticità del low key e consente un uso fantastico dello spazio negativo.
I reportage
Indissolubilmente legate alla cronaca, sebbene oggi quotidiani e riviste usino ampiamente fotografie a colori, la monocromia è ampiamente utilizzata per la fotografia di reportage, i documentari e la street photography. Non fosse altro, perché storicamente la si considera più legata alla realtà.

Da non trascurare è la fotografia di matrimonio, anch’essa una sorta di reportage. Cercate di venire incontro ai desideri degli sposi, ma penso che difficilmente vi chiederanno solo fotografie in bianco e nero (o seppia) o solo a colori. A meno che non si tratti del matrimonio di Madonna e Sean Penn e il fotografo non sia Herb Ritts.

La fotografia di matrimonio vi imporrà anche di adattare la vostra scelta tecnica alla situazione imprevedibile della luce ambiente e dell’evento semi-pianificato, ma in fin dei conti una bazzecola se confrontato al foto-giornalismo, in cui non necessariamente vi troverete a operare in zone di guerra, ma potreste comunque dovervi adattare e anche piuttosto in fretta a ogni genere di inconveniente.

In tutti questi casi il bianco e nero può aiutarvi a dare un’interpretazione personale al vostro racconto fotografico, a rimuovere fronzoli cromatici che distrarrebbero da un’espressione, dalla finitura di un abito o da un contrasto ben bilanciato.
Aspetti ancora più importanti nella street photography, il cui scopo è mettere in risalto ciò che spesso è già visibile (a colori) sotto gli occhi di tutti, ma che solo voi avete notato.
Lo still-life
Dalla fotografia di un fiore, a quella di un vecchio manufatto umano, la natura morta o still-life è un genere che riscuote sempre un certo successo e offre spunti interessanti per la fotografia in bianco e nero. Cercate soggetti insoliti e interessanti, che offrano un alto contrasto e delle buone trame e disponetele in modo da metterli in risalto.

Solitamente nello still-life lo sfondo è uniforme o comunque fortemente indistinto, soprattutto nella fotografia in bianco e nero in cui un fondale troppo vivace può portare confusione e togliere centralità al soggetto.

Infine non trascurate la luce. Le nature morte di piccoli oggetti sono facilmente ben illuminabili artificialmente, ma alle volte basta girare un po’ intorno al soggetto per trovare una buona luce ambiente, magari da “aiutare” con un pannello riflettente/schermante o un flash di riempimento.
