La fotografia è l’arte di dipingere con la luce. Nel bianco e nero questo aspetto è accentuato dall’assenza del colore che vi costringe a lavorare solo con la luminanza, quindi occorre prestare ancora più attenzione a essa e sapere alla perfezione come gestirla per avere l’effetto voluto.

Il lens flare è visibile sulle nuvole più scure sotto il Sole, in questa scena in controluce
Direzione
Innanzitutto, vi sconsiglio la luce frontale diretta. È vero che un buon ritratto può essere realizzato anche in chiave alta, ma in generale il bianco e nero serve a dare drammaticità ed esaltare il contrasto e, oltre a evitare un’immagine troppo piatta, nulla accentuerà maggiormente tutto ciò delle ombre che solo la luce laterale potrà darvi.
Una menzione speciale merita il controluce, particolarmente efficace in bianco e nero, perché difficilmente potrete esporre correttamente tutta la scena, dandovi una fantastica occasione per dare il vostro tocco personale all’immagine. State solo attenti al lens flare. In alcuni contesti è bello da vedere, ma in altri potrebbe nascondere una parte significativa dell’immagine che volete catturare. Quindi ricordate di tenere gli obiettivi puliti, usare un paraluce e aspettate che il Sole sia basso all’orizzonte o nascosto dietro un elemento della scena.
Qualità
Non bisogna, tuttavia, pensare che una luce morbida, diffusa, come quella di una giornata nuvolosa, una mattinata fosca o un placido tramonto non siano adatte alla fotografia monocromatica. Certo, avrete immagini di diverso tenore, ma sta a voi tirare fuori il meglio dalla situazione che vi si presenta sulla scena.

Esposizione
L’importante è scegliere dove e come prendere la nostra esposizione. Nel caso di luci soffuse e toni uniformi, potete scegliere una misurazione matrix o valutativa, sicuramente più rapida, o ponderata centrale, che dà più peso al centro della scena (o al punto di messa a fuoco, su alcune macchine), ma nel bianco e nero spesso l’unica soluzione adatta è la misurazione spot, che, sebbene richieda più tempo, vi dà il massimo controllo sull’esito del vostro lavoro. E voi non volete nulla di meno, ve lo assicuro.

Non dimenticate poi tutti i trucchi del mestiere come la regola “Soleggiato 16”, esporre a destra o la misurazione zonale: con un po’ di pratica, potreste migliorare significativamente i vostri scatti.
Il sistema zonale
Reso celebre dal lavoro sui paesaggi di Ansel Adams e ottimamente divulgato da John P. Schaefer nel suo libro sulla fotografia, il metodo zonale consiste nell’individuare undici zone dei toni di grigio, con i mezzitoni fissati al centro, sul grigio 18% e ragionare su di essi per decidere l’esposizione in base all’effetto desiderato. Nato per la pellicola, tale metodo può esservi d’aiuto anche con la vostra fotocamera digitale, per ampliare le possibilità di resa dei toni delle vostre immagini, andando oltre la semplice lettura esposimetrica.

Il motivo per cui è importante conoscere le zone è che non sempre si vuole regolare l’esposizione sui mezzi toni e ottenere alte e basse luci di conseguenza. Talvolta si può desiderare di cogliere principalmente le alte luci o le basse luci (ricordate Hey key vs Low key?) e quindi può essere meglio puntare l’esposimetro sulla zona della scena con le alte luci e regolare l’esposizone a +2EV o sulle basse luci a -2EV.

Se scattate in formato Raw, potrete spingervi fino alla Zona 8, esponendo molto a destra, ma ricordate che ogni zona, come ogni EV, ha una quantità di luce doppia rispetto al precedente e dimezzata rispetto al successivo, quindi state attenti a non andare fuori gamma dinamica. Discorso diverso se volete ottenere un effetto silhoutte in controluce. In tal caso, impostate l’esposizione a +1EV/+2EV e verificate che ciò che volete sia in ombra abbia un valore di al più -2EV.
5 pensieri riguardo “Bianco & Nero – La luce”