Col mio primo articolo sulla street photography spero di aver suscitato il vostro interesse verso un genere spesso bistrattato. Nal caso sia così, probabilmente avrete bisogno di alcune informazioni più tecniche che vi possano aiutare, una volta decisi a scendere per strada a scattare fotografie.

Prima di cominciare ad analizzare gli aspetti tecnici, ricapitoliamo alcuni problemi tipici del fotografo di strada: spesso vi troverete a operare in condizioni di scarsa luce e dovrete essere molto rapidi, tanto nell’impostare l’esposizione, quanto nel mettere a fuoco e comporre l’immagine. Il colpo d’occhio sarà decisivo, tanto quanto la discrezione, se volete cogliere belle immagini e non rischiare di mettere sul chi vive i vostri soggetti.
Esposizione
Quasi tutti i fotografi vivono con l’impostazione della sensibilità delle loro macchine fotografiche al minimo. Se, per qualche motivo, sono costretti ad alzare quel valore, appena possibile lo riabbassano. Gli street photographer solitamente fanno eccezione a questa regola. Dato che le loro fotografie riguardano quasi sempre persone e oggetti nel loro ambiente, necessitano di una buona profondità di campo, per non perdere il contesto, e, poiché nella frenesia della città persone e cose si muovono rapidamente, non possono neanche permettersi lunghi tempi di esposizione (a meno di non cercare un effetto particolare, come un mosso artistico), quindi l’unica opzione possibile resta quella di aumentare la sensibilità: se volete darvi alla fotografia di strada, è molto probabile che vi abituerete a impostare la vostra macchina a 800 ISO o anche di più.

Fermo restando che, rapidità permettendo, l’impostazione dell’esposizione manuale è comunque quella che dà massimo controllo e, quindi, utilizzata anche in strada, l’impostazione più comune per uno street photographer è la modalità priorità diaframma, con un’apertura minima di f/8 nelle situazioni di luce minore e f/11 o anche f/16 in caso di condizioni di luce migliore. Se nonostante ciò non riuscite a ottenere tempi sufficientemente lunghi, dovrete essere bravi a restare immobili, anche perché l’immobilità è un altro buon modo per passare inosservati.
Messa a fuoco

Il motivo di aperture così ridotte è, come potete immaginare, legato alla profondità di campo e alla messa a fuoco. Potrà sembrarvi strano, ma molti fotografi di strada rinunciano all’autofocus e preferiscono la messa a fuoco manuale. Se da un lato infatti gli automatismi della macchina fotografica permettono di risparmiare tempo, dall’altro non sono poi così rapidi, soprattutto nel caso di obiettivi sia manuali che automatici, e fanno correre il rischio di perdere un soggetto. Con un moderno obiettivo con solo autofocus e un’opzione che permetta di seguire il soggetto inquadrato, potete affidarvi a esso, ma con obiettivi più vecchi che hanno anche la funzione per il focus manuale più probabilmente userete una tecnica che si chiama “messa a fuoco a zona“.
Quando ho parlato di iperfocale, ho illustrato alcuni aspetti della messa a fuoco che possono aiutarvi a comprendere tale tecnica. Innanzitutto, impostando la messa a fuoco su manuale, potete mettere a fuoco un punto a una data distanza e verificare sulla corrispettiva ghiera sul barilotto dell’obiettivo a quale distanza si trovi quel punto. Sempre sulla stessa ghiera, potete vedere quale profondità di campo avete a disposizione, in base alla focale scelta (un terzo avanti al punto di fuoco e due terzi dietro).

La messa a fuoco a zona è una tecnica che consiste nel mettere a fuoco una zona in cui prevedete che a breve si troverà il soggetto, aspettare che ci sia effettivamente e scattare: l’ampia profondità di campo serve, oltre a non perdere il contesto, a garantirvi un certo margine di errore nella vostra previsione. Ricordate che il rapporto tra soggetto e sfondo è fondamentale in street photography: il soggetto deve stagliarsi dallo sfondo e risaltare in modo chiaro, per luci, colori e composizione.
Va da sè che la tecnica è più semplice se il soggetto viene verso o si allontana dall’obiettivo, ma anche in altri casi con un po’ di pratica si riesce a previsualizzare lo scatto.

Ultimo consiglio in merito: molte fotocamere hanno una luce specifica per l’autofocus, una luce che si accende quando mettete a fuoco, per illuminare la scena e consentire alla funzione di operare al meglio. Valutate se sia il caso di disattivare tale luce per non attirare l’attenzione su di voi, quando vi apprestate a scattare.
Composizione

Un vantaggio dell’avere (il più delle volte) poco tempo per riflettere è che vi sentirete meno legati a una composizione rigorosa e formale. A parte il gusto di infrangere le regole, il più delle volte vi troverete a inquadrare un soggetto guidati dal solo istinto. Ciò non significa scattare foto palesemente storte o mozzare indiscriminatamente arti alle persone, ma concedersi un taglio particolare o una asimmetria non necessariamente basata sulla regola dei terzi o della sezione aurea.
Comunque, l’abilità di previsualizzare le immagini aiuta a comporre in maniera adeguata gli elementi, quindi allenatela e non demoralizzatevi. Uno dei motivi per cui ai fotografi di strada piacciono le ottiche fisse e si esercitano molto a scattare sempre con la stessa lunghezza focale è che ciò aiuta la previsualizzazione, se poi tale lunghezza è compresa tra i 24mm e i 35mm, avrete un angolo di campo simile all’occhio umano, il che vi faciliterà il compito.
Le regole di composizione le conosciamo decisamente bene e abbiamo anche visto come applicarle a una foto molto semplice, sappiamo che la simmetria crea equilibrio, le linee, reali o fittizie, guidano lo sguardo e che la regola dei terzi porta dinamismo, con soggetti che sembrano entrare (più equilibrio) o uscire (meno equilibrio) dalle foto.

Formato delle immagini
La composizione ovviamente influenzerà e sarà influenzata dall’orientamento delle immagini: nella fotografia di strada è meglio scattare in orizzontale o in verticale? Tanto per cambiare, non esiste una scelta migliore di un’altra. Se possibile, cercate di realizzare uno scatto orizzontale e uno in verticale, così potrete valutare in seguito quale è il migliore, altrimenti affidatevi al vostro istinto, tenendo presente che, se è il realismo che volete ottenere, le foto orizzontali sono più simili a ciò che vediamo con i nostri occhi. Se poi avete dubbi, valutate uno scatto quadrato, più equilibrato, ma ricordate di dare respiro al soggetto: è fotografia di strada, non ritrattistica. Senza contare che potreste dovere o volere ritagliare in formato quadrato l’immagine in post-produzione, ma cercate di non abusare dei tagli.

Colori vs Monocromia
Cartier-Bresson diceva che in fotografia sarebbe impossibile gestire anche il colore a Walker Evans lo considerava addirittura osceno: insomma, diciamo che non a molti fotografi di strada piace il colore. Tuttavia evitate atteggiamenti manichei e concedetevi sempre un po’ di sperimentazione. Ci sono poche street photo a colori? Vuol dire che è un territorio meno esplorato. Non dimenticate i casi in cui i colori sono una parte fondamentale dell’immagine, per esempio un contrasto tra soggetto e sfondo, un particolare colore, il cui significato si adatta allo scatto (per esempio verde speranza o rosso passione), una trama astratta che si perde in monocromia.

Non sottovalutate mai, comunque, il fascino “drammatico” delle foto in bianco e nero, con la loro atmosfera, il senso del tempo passato e l’aria di una visione diversa del mondo: senza la distrazione del colore, sono le forme a raccontare, in modo del tutto diverso, la storia che state catturando. Potreste ottenere un’immagine più “artistica” e risolvere anche qualche problemino di illuminazione e contrasto.
Formato dei file
Sia che scattiate in bianco e nero o a colori, vi consiglio di farlo in formato RAW, sempre che non decidiate di scattare a pellicola. A fronte di pochi inconvenienti come la maggiore dimensione dei file (schede più capienti e più veloci oggi sono alla portata di qualsiasi portafoglio), avrete sempre la massima qualità e la possibilità di elaborare le immagini in seguito senza perdita di informazione. Se proprio avete necessità di condividere rapidamente gli scatti o non vi va di post-produrle, potete impostare la vostra fotocamera per scattare in entrambi i formati e valutare se accontentarsi del file JPEG o elaborare il file RAW.

Qualche ultimo consiglio sulla scarsa illuminazione
L’alba e il tramonto (la cosidetta “ora dorata”), la nebbia, la pioggia, la notte illuminata dalla Luna o dalle luci della città. Tutte condizioni di scarsa luce che rappresentano una meravigliosa sfida che, se combattuta a dovere, può donarvi degli scatti fantastici.

Prima di tutto la sicurezza. Sì, le città di notte offrono grandi opportunità, ma non solo per i fotografi: state attenti alla vostra sicurezza e cercate di non spaventare nessuno: appostarsi al buio, vicino a una fonte luminosa in attesa che qualche soggetto interessante ne venga illuminato non è una cattiva idea, ma può rendervi preda di malintenzionati o farvi scambiare per tali. Uno dei requisiti fondamentali per passare inosservati è sembrare innocui.
La città spesso offre luci intense con fasci ben diretti (fari di automobili, luci al neon, ecc): sfruttatele per ritratti con luce drammatica, sagome appena sfiorate dalla luce, immagini astratte con fasci che si incrociano. Se proprio dovete ricorrere allo sfumato (diaframma molto aperto), cercate di ottenere un bokeh o qualche altro effetto particolare. Comunque, per fortuna, il rumore sulle foto molto scure si nota meno, quindi prima di rassegnarvi, provate a spingere la sensibilità a valori più elevati.

In ogni caso, non fate affidamento sull’autofocus! Qui non si tratta di una scelta di opportunità, ma di una necessità: se l’illuminazione è scarsa, rischiate che la macchina non riesca a mettere a fuoco, senza contare che la luce di assistenza di cui vi parlavo sembrerà un faro nella notte. Ancora una volta vi consiglio caldamente di esercitarvi con la messa a fuoco a zona.
2 pensieri riguardo “Tecniche da strada”