Formati delle foto di architettura

La scelta dell’ottica da utilizzare nei nostri servizi fotografici sulle architetture influenza ed è influenzato dal formato dell’immagine, dal taglio che vogliamo dare alle nostre fotografie. Orizzontale o verticale? Con quale rapporto d’aspetto? Vediamo come scegliere tra le varie opzioni disponibili.

Diciamo subito che il formato più apprezzato dai fotografi di architettura è quello orizzontale. Anche negli scatti più artistici, infatti, il loro scopo è sempre, almeno in parte, mantenersi fedeli alla realtà e, nella realtà, la nostra vista è orientata orizzontalmente. Va da sè che in alcuni casi, per esaltare la figura longilinea di alcuni palazzi particolarmente alti, la scelta ricada, invece, su un formato verticale e che comunque è opportuno decidere caso per caso. Per esempio, non mancano casi di fotografie in formato quadrato, considerato più armonioso. in generale, valutate attentamente non solo la forma dell’edificio, ma anche le scelte compositive che vi permettono di rappresentarlo al meglio e di calarlo, se è il vostro scopo, correttamente nel suo contesto.

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Il formato verticale mi ha concesso di sfruttare l’arcata come una cornice

Per quanto riguarda il rapporto d’aspetto, i formati più diffusi sono il 4:3 e il 3:2, cioè quelli tipici di sensori e pellicole più diffusi. Certo, anche altri formati sono utilizzati come i formati panoramici 16:9 o 2:1, ma sono molto spesso considerati non convenzionali e per alcuni riconoscibili come immagini artificiose. Cosa che, comunque, potrebbe essere il fine del fotografo. Scegliere rapporti che contrastino con la struttura, può dare dinamicità allo scatto ed accentuare la tensione dell’architettura ritratta.

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Il formato orizzontale, in rapporto 3:2 mi sembrava il migliore per questa veduta di Roma dalla Stazione Termini

Tornando, poi, ai formati panoramici, essi sono quelli in cui la dimensione orizzontale dell’immagine è molto più lunga di quella verticale e questa rappresentazione inusuale influisce inevitabilmente sulla percezione che l’osservatore ha del soggetto. Come abbiamo visto nel precedente articolo, ci sono tre modi per ottenere un’immagine panoramica:

  1. Utilizzare la funzione panoramica delle fotocamere digitali
  2. Ritagliare un’immagine scattata in formato standard
  3. Giustapporre più scatti diversi

L’ultima tecnica è anche utilizzata per ottenere fotografie panoramiche “sferiche” (delle “piane” e delle “cilindriche” abbiamo già parlato), utilizzate nei sistemi virtuali per permettere allo spettatore di “guardarsi intorno”, ma anche come scatto non convenzionale. In fondo lo scopo di una fotografia panoramica non è tanto rappresentare fedelmente la struttura, quanto offrire una visione d’insieme della scena.

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Il formato panoramico 16:9 esalta la figura del promontorio e contrasta la struttura tozza della torre

In ogni caso, un treppiedi con una testa panoramica con livella integrata è uno strumento fondamentale per ottenere foto panoramiche perfettamente in bolla, facilmente sovrapponibili e senza distorsioni delle linee verticali (anche perché renderebbero impossibili la sovrapposizione di cui sopra).

In caso non ne abbiate una, potete sfruttare quelle piccole livelle che si montano sul contatto caldo della macchina fotografica (la basetta a slitta su cui si montano, per esempio, i flash) o, in casi estremi sfruttare le griglie nel mirino o anche i punti di messa a fuoco per allineare gli elementi e l’orizzonte in maniera adeguata.

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Un formato 2:1 è ancora più estremo e conferisce all’immagine un aspetto meno naturale

4 pensieri riguardo “Formati delle foto di architettura

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