Ruota dei colori

Nelle arti grafiche e, quindi, in fotografia i colori rivestono importanza fondamentale e già nel 1810 Johann Wolfgang von Goethe pubblicò un saggio sulla materia. Il concetto di base è che tutti i colori sono in qualche modo in relazione tra loro, al punto da creare una ruota, la ruota dei colori.

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La ruota dei colori

La ruota dei colori è una disposizione di dodici colori, o tonalità, ordinata al fine di mostrare le relazioni che intercorrono tra di essi. Tutto nasce da tre colori primari, rosso, giallo e blu, disposti lungo la ruota a 120° di distanza gli uni dagli altri. Mescolando i colori primari, otteniamo i colori secondari, per esempio, mescolando rosso e blu, otteniamo il viola, che è il colore comprimario del giallo (il terzo colore primario, per l’appunto), che si trova all’opposto sulla ruota dei colori.

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Colori complementari si esaltano a vicenda

I colori comprimari o complementari si trovano sempre a metà strada tra i due colori primari che li compongono. Anch’essi possono essere mescolati tra loro, formando i colori terziari, come un rosso violaceo. Quando si mescolano colori comprimari, essi tendono a esaltarsi reciprocamente (prestate solo attenzione al peso che ciascun colore ha sulla scena: i colori caldi tendono a risaltare di più, rispetto a quelli freddi).

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Un elemento tendente al rosso (caldo) spicca sul suo comprimario (verde) anche se occupa una porzione molto minore dell’immagine

Colori adiacenti sulla ruota sono detti analoghi e tendono a creare combinazioni più tenui. Solitamente sono utilizzati in gruppi di tre. E, sempre in tema di gruppi di tre colori, prendendo tre colori tra loro equidistanti otteniamo una triade, come i tre primari rosso, giallo e blu, che creano immagini ad alto contrasto, meglio ancora se i vari colori non occupano la stessa percentuale di immagine.

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Colori analoghi creano composizioni più distensive

Il bianco e il nero, così come le scale di grigi, non sono direttamente presenti nella ruota dei colori, ma concorrono a creare tinte, toni e ombreggiature. Le tinte sono, di fatto, le tonalità mescolate con il bianco, quindi più chiare, meno sature, anche dette tinte pastello. Similmente, quando si mescola una tonalità con il nero, otteniamo un’ombreggiatura, più scura e satura della tonalità di partenza. Se invece aggiungiamo a una tonalità sia il bianco che il nero (quindi un grigio), otteniamo un tono, che può essere più chiaro o scuro della tonalità (in base alle quantità di bianco e nero aggiunte), ma comunque meno intenso, meno saturo.

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Colori più ombreggiati sono più saturi

Ovviamente noi siamo fotografi, non pittori, quindi non abbiamo possibilità di aggiungere bianco o nero ai colori sulla scena… forse! Per cominciare, possiamo intervenire sulla tonalità bilanciando il bianco e, quindi, spostando un pochino la ruota dei colori. Inoltre possiamo intervenire con l’esposizione. Per tingere una tonalità, possiamo sovraesporla, mentre per ombreggiarla basta sottoesporla. L’importante è non esagerare, superando i tre stop tipici della gamma dinamica delle fotocamere più comuni, anche se, personalmente, vi consiglio di non andare mai oltre i due stop.

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Non esagerate troppo, quando giocate con i colori, se non volete ritrovarvi con delle immagini artificiose

3 pensieri riguardo “Ruota dei colori

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