Gli effetti dei colori

Ogni colore, ogni tonalità con i suoi toni, ha degli effetti ben definiti sulla psicologia delle persone, alcuni innati, altri probabilmente mutuati da fattori culturali (che, però, a loro volta potrebbero derivare da fattori innati), ma perlopiù universali. Alcuni vogliono dire tutto e il contrario di tutto, in base al contesto e alla relazione che intercorre tra il colore e il soggetto. Vale la pena conoscerli, per sfruttarli al meglio, quando vogliamo dare un senso alle nostre foto.

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Una mela rossa rimanda subito a Biancaneve

Rosso

Come abbiamo già avuto modo di vedere, il rosso è un colore che sembra avanzare, stagliarsi dalla scena. Il nostro occhio è senza dubbio meno abituato al rosso, che, quindi, risalta di più nelle immagini. Alla Kodak erano soliti consigliare di inserire un po’ di rosso nelle foto, perché sicuramente sarebbe stato notato e il rosso Marlboro è stato per anni un riferimento per la misura del bilanciamento del bianco.

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La pallina sembra uscire dalla foto

Il rosso è un colore per tutte le occasioni. Simboleggia la passione, l’amore, ma anche la violenza, il sangue, la guerra. Attira l’attenzione sul soggetto, gli dà importanza: non di rado è associato alla leadership. Piccola curiosità: secondo alcune ricerche, le donne riescono a distinguere le tonalità di rosso molto meglio degli uomini. Il suo complementare è il verde.

Arancione

Colore complementare al blu, l’arancione è un colore perlopiù positivo, associato alla vitalità, al calore, alla buona salute e, in alcune culture orientali, all’amore. Spesso visto come un colore gioioso, questo fa sì che sia considerato meno “serio” del rosso, in tal senso. Non è un colore facile da abbinare, è solo in tempi relativamente recenti ha ricevuto il suo status di colore a sé, essendo prima considerato un rosso diluito o un giallo scuro. È un colore caldo, che avanza e tende a essere molto brillante, quindi, come anche per il rosso e il giallo, conviene sovraesporlo, quando lo si riprende.

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L’arancione risalta sul suo complementare, il verde

Giallo

Il giallo è il colore più luminoso dello spettro visibile, meno denso del rosso (unico motivo per cui sembra avanzare leggermente meno), è due volte e mezzo più luminoso, tanto che è consigliabile sovraesporlo di uno stop in fotografia. Il giallo è forse il colore che più divide oriente e occidente. È considerato un colore neutro, al centro di yin e yang, ma, mentre per gli occidentali è il colore della rinuncia, per gli orientali è il colore della fermezza. Il giallo può inoltre indicare gelosia (le rose gialle) o altre emozioni specifiche in diversi paesi.

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Il giallo è un colore sufficientemente luminoso da essere fotografato (abbastanza) facilmente anche con scarsa illuminazione

Associato al corpo umano, il giallo non è un bel colore. A prescindere dal fatto che non si abbina bene all’incarnato, a parte quelli più scuri, un corpo giallo ci dà l’idea di malattia, i malati di fegato hanno la sclera degli occhi gialli e i fumatori incalliti i denti. Il giallo è, soprattutto se abbinato al nero, il colore del pericolo (pensate a quanti insetti gialli e neri sono velenosi, per esempio). Il complementare del giallo è il viola.

Verde

Colore di sfondo per eccellenza, complementare del rosso, che avanza più di tutti, il verde, la natura, fa da ambientazione alla nostra vita fin dalla preistoria. Colore della natura, dunque, della giovinezza e dell’immaturità, della speranza, del rinnovamento, ma, ahimè, anche della malattia (anche in questo caso pensate a un colorito verdastro della pelle) e della putrefazione. Veleni e sostanze chimiche nei film sono quasi sempre verdi e non è un caso.

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Non è un caso che molte immagini studiate per calmare contengano molto verde o i suoi analoghi

Colore freddo, che retrocede, ha la proprietà di calmare e rabbonire ed è perfetto per creare una “tela” in cui dipingere un soggetto caldo che si stagli da essa. È abbastanza brillante, quindi solitamente conviene sottoesporlo, ma di meno di uno stop. Il suo complementare è il rosso.

Blu

Ogni volta che alziamo lo sguardo al cielo, vediamo il blu. Chi vive vicino al mare, che occupa circa 2/3 della Terra, ne vede anche di più. Siamo estremamente abituati al blu, che è anche uno dei colori più amati. È considerato il colore della quiete, della calma, dell’equilibrio e della stabilità. Guardare il cielo ci rilassa.

È anche il colore della sincerità e del freddo. Del resto il blu è il colore freddo per eccellenza. Forse anche per questo è associato anche alla depressione. Per alcuni ha valenza spirituale (meno del viola, però) e, nei vari toni, può assumere valenze specifiche, come l’autorità e l’intelligenza del blu scuro, la freschezza e l’affidabilità dell’azzurro o la serenità del celeste.

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Un’aura blu conferisce maggiore spiritualità a un’immagine sacra

Il blu è un colore che retrocede e più di tutti dà l’idea di spazio aperto e di libertà di movimento. Tende a essere luminoso, quindi è buona norma sottoesporlo di al più uno stop, in base al tono ripreso. Il complementare del blu è l’arancione.

Viola

Il colore viola o porpora è molto particolare. Per molti aspetti si comporta come il rosso, ma tende a retrocedere. Il fatto che produrlo fosse estremamente costoso, l’ha reso il colore della ricchezza e della nobiltà. Con l’avvento dei colori sintetici, il colore viola è diventato decisamente più comune, ma è rimasto associato alla regalità, all’individualità, al mistero e anche al misticismo, forse perché molto raro in natura.

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Molte ambientazioni ricche e nobiliari erano decorate con il colore viola

Colore della magia, ma anche della Quaresima, soprattutto nel mondo dello spettacolo è considerato un colore che porta sfortuna (durante la Quaresima erano proibite le rappresentazioni teatrali e la gente di spettacolo non poteva guadagnare). Per alcuni è un colore rilassante, ma per altri, soprattutto se presente in gran quantità, crea ansia. Rende meglio se sottoesposto di uno stop e il suo complementare è il giallo.

Bianco

Il bianco si aggiudica la palma di colore meno amato. Tecnicamente non è un colore, ma nel linguaggio comune è considerato tale e ha comunque una sua valenza in fotografia (come il nero e il grigio). Una grande speranza, una fede profonda, un nuovo inizio, un incontaminato candore: sono tutti concetti associati al bianco. La purezza del bianco rilassa, rappresenta il bene, l’ordine, così come il nero rimanda al caos e alla malvagità.

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Il vestito e il fumo bianco danno un tono etereo a questa fotografia

Il bianco è scelto per i matrimoni e talvolta per i lutti. Rimanda alla neve, quindi al concetto di soffice, alla pulizia, ma anche alla resa (la classica bandiera bianca). È un colore leggero, che avanza, molto luminoso: sovraesporlo di uno stop è praticamente d’obbligo.

Nero

Il nero, dicevamo, è il colore della malvagità (il Lato Oscuro), ma, poiché è considerato un colore che snellisce non è poi così malvisto, in fondo. Colore del lutto per eccellenza, il motivo per cui sembra snellire è che il nostro occhio non è molto adatto a vederlo e tende a perderselo un po’: il nero retrocede molto. Non riflette la luce (quasi) per niente, quindi non ci permette di vedere dettagli e apprezzare il volume e la profondità di campo. Esattamente il contrario di giallo e rosso, soprattutto se in strisce orizzontali, che avanzano molto e conferiscono volume (poi non dite che non vi avevo avvertito!).

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Il Lato Oscuro è possente in questa foto

Il nero è serio, misterioso, potente, raffinato, malvagio, triste, associato a perdita, depressione, dolore e morte. Fondamentale per dare contrasto, solitamente lo si sottoespone di uno stop per riprenderlo al meglio.

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