Sport di squadra – All’aperto

In Italia, se si parla di sport di squadra all’aperto, si pensa subito al calcio. La presenza di varie categorie e lo sviluppo recente del campionato femminile offrono una svariata quantità di competizione a tutti i livelli cui prendere parte, ma io non trascurerei nemmeno gli altri sport, per esempio il rugby, anche vista la crescita che tale sport ha avuto di recente.

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Il rugby ha acquisito molta popolarità in Italia negli ultimi anni

Quale che sia lo sport che preferite, per fotografare alle massime serie, sarà necessario un accredito, solitamente riservato a professionisti acclarati e perlopiù membri di agenzie. Non di rado sarà necessaria una registrazione presso la lega sportiva di riferimento. Nelle serie minori sarà più facile avvicinarsi, anche senza un curriculum ricco. Ci sono casi in cui gli organizzatori saranno ben lieti di avere una copertura mediatica insperata, perciò non esitate a chiedere e cominciate a farvi le ossa con le leghe minori.

In tali contesti potrebbe perfino essere possibile muoversi liberamente a bordo campo: assicuratevene. Studiate bene il campo, le postazioni riservate ai fotografi, se ce ne sono, la prospettiva, eventuali barriere e ostacoli. Sotto questi aspetti, nulla di nuovo, insomma. Se possibile, cercate di stare a bordo campo, invece che in tribuna: avrete una prospettiva migliore, un miglior punto di ripresa e necessità di attrezzatura meno ingombrante (ottiche più corte, niente treppiede ecc.).

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Le leghe minori danno ampia libertà di manovra e richiedono attrezzature meno impegnative

Nel calcio o nel rugby probabilmente conviene scegliere postazioni vicine all’area di rigore o alla linea di meta . Se ne avete la possibilità, piazzate uno scatto remoto dietro la rete/meta e con la vostra macchina muovetevi liberamente lungo tutta l’ampiezza del campo o parallelamente allo sviluppo di gioco, diciamo all’altezza dell’area di rigore. Limitate la distanza lungo cui muovervi, se non volete essere sfiniti dopo pochi minuti. Per la scelta di quale porta e quale lato, considerate la posizione del Sole, (sempre meglio averlo alle spalle) o le direzioni d’attacco delle squadre (se c’è un campione capace di giocate spettacolari sotto porta, scegliete la porta dove dovrebbe segnare) e ricordate che spesso al cambio di campo anche voi potrete cambiare postazione. Alcuni fotografi contrassegnano il terreno in modo da ritrovare rapidamente un punto prestabilito, dopo eventuali spostamenti: valutate questa opzione.

Se poi avete possibilità di muovervi liberamente, studiate le prime fasi di gioco per capire dove avvengono le azioni migliori e decidete di conseguenza come muovervi.

La postazione da scegliere sarà influenzata anche dall’attrezzatura che porterete con voi. Se decidete per un solo obiettivo, a patto che sia molto lungo, può essere, contrariamente a quanto ho detto prima, utile spostarsi in tribuna e seguire sempre la palla, ma, per stare a bordo campo, diciamo al lato della linea di meta o area di rigore, dovrete dotarvi almeno di un 70-200mm e di un secondo obiettivo più lungo, come un 300mm fisso o uno zoom 200-400mm (o simile).

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Un evento senza troppe pretese può essere coperto con uno zoom sufficientemente versatile

Non avrete tempo di cambiare l’ottica, mentre l’azione si sposta, quindi vi serviranno due corpi macchina, entrambi con l’obiettivo pronto all’uso. Certo, potreste optare per uno zoom 80-400mm, ma queste ottiche solitamente sono di scarsa qualità e poco luminose, benché in pieno giorno questo possa non essere un problema.

Se disponete di un obiettivo standard, come un 50mm o un 24-70mm, portatelo comunque con voi, per scattare foto panoramiche e di contesto. Soprattutto nei momenti poco vivi del match, può essere utile scattare qualche foto delle tribune o delle panchine, per esempio.

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Non trascurate immagini di contorno, come l’ingresso in campo delle squadre

Infine, se posizionate una macchina dietro la porta, vi consiglio un grandangolare che non superi i 35mm, in modo da abbracciare un’area più ampia possibile, ma non inferiore ai 14mm, per evitare eccessive distorsioni prospettiche, mettendo a fuoco tutta l’aria di rigore, cosa più semplice con un grandangolo dotato sempre di buona profondità di campo, anche ad aperture non estreme come f/8.

Dicevo che la luminosità all’aperto può non essere un problema, se si scatta in piena luce, ma, se vi trovate in uno stadio con copertura parziale, magari nel tardo pomeriggio, vi troverete in condizioni estreme di illuminazione, con ombre profonde e nette. Passare da una zona perfettamente illuminata a queste ombre comporterà un drastico calo dell’esposizione, perciò siate pronti ad aumentare la sensibilità fino a 800 o anche 1600 ISO, sperando che il vostro sensore tolleri bene il rumore. In questo caso, valutate la possibilità di usare, se la vostra fotocamera ne è munita, la funzione auto ISO, dopo qualche prova che vi abbia convinto della sua efficienza.

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Basta che si sposti una nuvola e la vostra esposizione può essere compromessa

Proprio l’elevata gamma dinamica con cui vi troverete ad avere a che fare vi porterà non pochi grattacapi nella misurazione dell’esposizione. Macchine più moderne sono più affidabili, ma le limitazioni intrinseche agli altri metodi di misurazione mi portano a consigliarvi una valutazione spot sul soggetto principale del vostro scatto. Questo comporterà inevitabilmente del clipping nelle vostre immagini, ma non riguarderanno la parte principale della fotografia e saranno comunque preferibili a una sottoesposizione dovuta a una misurazione media che non ha tenuto conto del fatto che il soggetto fosse più in ombra dello sfondo (per esempio, in caso di controluce, che sarebbe meglio evitare, ma non è detto che potremo scegliere).

A meno di scatto remoto: in quel caso non vi consiglio una valutazione spot, perché non avrete alcun controllo sul punto da misurare.

Anche il bilanciamento del bianco può essere falsato, non soltanto dalle luci, ma anche dai colori delle squadre. Anche in questo caso, consiglio una misurazione spot, tenendo conto che dovrete sovraesporre in caso di maglie bianche o di un giallo acceso, per evitare che siano interpretate come mezzi toni e, quindi, rese come grigie.

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Scattare in bianco e nero non vi esime dal bilanciare il bianco

Soprattutto in caso di tempo variabile, valutate di scattare con un automatismo come la priorità diaframma. Cercate di essere sul posto prima dell’evento e fate delle prove, per scegliere un valore ISO che vi garantisca una variazione di tempi adatta alla velocità delle azioni: considerate che per un giocatore in corsa, con un obiettivo 200mm a una distanza di una decina di metri, il tempo di esposizione non dovrebbe superare 1/500 secondi.

Trovate la vostra strada per scattare e cambiare le impostazioni più rapidamente possibile, affinate la vostra tecnica e studiate i meccanismi di messa a fuoco e profondità di campo. Per esempio, potreste optare per una disattivazione dell’autofocus, una volta messa a fuoco l’intera area di rigore.

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Conoscere i giocatori che segnano di più vi darà un vantaggio nella scelta dei soggetti da seguire

Soprattutto se il vostro obiettivo è vendere le vostre immagini, tenete presente che le redazioni non accettano immagini troppo mosse o fuori fuoco. A tal proposito, è utile conoscere la situazione dello sport che seguite anche perché le redazioni probabilmente si aspetteranno più foto dell’idolo del momento nei suoi momenti migliori (o anche del giocatore più malvisto nei suoi peggiori).

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