Fino a tre anni fa, se mi avessero chiesto che tipo di fotografo fossi, avrei risposto senza esitare “ritrattista” e poi avrei aggiunto che non disdegnavo la fotografia paesaggistica, soprattutto naturalista, e che mi dilettavo anche con lo still life creativo. Se poi mi avessero chiesto qual è il set in cui mi diverto di più, avrei risposto “il teatro“. Insomma, alla fotografia sportiva non ci avrei neanche pensato.
Poi è successo che, per diletto, sono andato ad assistere a un paio di eventi della mia squadra (quella con cui mi alleno, non certo con cui gareggio), portando con me la macchina fotografica e in seguito, viste le foto, mi chiamò il Presidente e mi chiese se mi andasse di essere il fotografo ufficiale della squadra, concludendo con un “Benvenuto in famiglia“. A distanza di un paio d’anni da quel giorno, la Boxe Latina ha raggiunto un traguardo importante, culmine di una tradizione che dura da più di sessant’anni: c’era da ringraziare lo staff per l’impegno, da fare i complimenti ai pugili per le vittorie e così la direzione ha organizzato una cena sociale.
Vado anche io, ovviamente “armato”, come sempre, senza che me lo chiedano: “Sicuramente vorranno immortalare la serata”, penso. E, in effetti, sì, sapevano benissimo che non avrei mai lasciato a casa la fotocamera, ma inaspettatamente, almeno per me, non ero lì solo per ragioni di servizio, ma anche di “servizio reso” dal fotografo che cerca di immortalare le varie “storie su e intorno a un ring” raccolte in vari album su questa Pagina. E così anche io ho avuto il mio piccolo riconoscimento e la mia fetta di torta.
Potrebbe sembrare una sciocchezza, ma in un mondo in cui i fotografi sono spesso dati per scontati, ché tanto “si limitano a premere un tasto” e “fanno belle foto solo perché hanno buone macchinette” [“la macchinetta è quella per il caffè“, mi disse una volta un saggio, NdA], non lo è. Perciò, ragazzi, continuate a schivare e contrattaccare, Maestri, seguitate a sgolarvi a bordo ring, mentre io cerco di premere quel tasto al momento giusto (quelle belve sanno essere dannatamente veloci, quando vogliono) e portiamoci a casa altri trofei e altri begli scatti.
Tutto questo per dire che, se sono riusciti a far avere a me un riconoscimento per meriti “sportivi”, alla Boxe Latina fanno davvero miracoli.
Un pensiero riguardo “La mia famiglia sportiva”