Qualche tempo fa, un po’ per gioco, ho scritto un breve articolo per mostrare come con poche accortezze, meglio note come regole di composizione, si possa migliorare qualunque scatto, anche una semplice foto di un gatto che si aggira nel proprio giardino. A quanto pare, l’idea vi è piaciuta, così ho deciso di ripetere l’esperimento.

Regola dei terzi
Come ben sappiamo, la regola dei terzi prescrive di suddividere l’immagine in nove riquadri di uguali dimensioni e disporre i soggetti nei punti di incontro di tali riquadri. Nell’articolo precedente abbiamo visto un uso un po’ più sui generis della regola, questa volta invece ne vediamo quello classico.

Alcune macchine fotografiche, la maggior parte per la verità, offrono la possibilità di visualizzare la griglia dei terzi nel mirino e sullo schermo, così da rendere più semplice inquadrare il soggetto seguendo tale regola, ma, con un minimo di pratica, non vi sarà necessario.
Linee
Un altro metodo relativamente semplice ed estremamente efficace per dare dinamicità alle foto è quello di introdurre delle linee nello scatto. Le linee possono essere suggerite disponendo opportunamente i soggetti o, come in questo caso, effettivamente presenti sulla scena.

In questa immagine, oltre alla sinuosità della modella, ci sono due tubi di gomma. Uno dei due, crea una sorta di diagonale, che guida lo sguardo dal punto di maggior peso dell’immagine, Macchia, alla parte a destra. L’altro, forma una cornice circolare, contro cui lo sguardo va a sbattere, essendo indirizzato a tornare indietro, e restituisce allo scatto equilibrio.
Quinte
A proposito di cornici, esse sono utilizzate, insieme con le quinte, per guidare lo sguardo, ma anche per nascondere elementi indesiderati. Ed è ciò che ho fatto in questa foto.

Colore e saturazione
Nella foto con Melody ho deciso di sfruttare il bianco e nero, per dare risalto alla tramatura e credo che tutto sommato anche questa immagine presenti una buona trama, tra la terra nuda e il variopinto manto di Macchia.

Tuttavia proprio il disegno sul pelo di Macchia mi piaceva troppo e, benché ancora visibile in bianco e nero, mi dispiaceva l’idea di mortificarne i colori con la desaturazione.

Abbiamo visto di nuovo che nessun soggetto è mai banale e che sta a noi tirarne fuori il meglio, con un po’ di studio ed esercizio. Prima di lasciarvi, però, vorrei darvi un ultimo consiglio, sul punto di ripresa: ricordatevi che alle volte bisogna sapersi mettere allo stesso livello (o quasi) dei propri soggetti.
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