Quando acquistate un flash o lampeggiatore, c’è una caratteristica fondamentale che dovete considerare e che ne decide in gran parte il prezzo ed è l’intensità massima del lampo che può produrre. Per misurarla, si utilizza un numero, che non deve essere sottovalutato, il numero guida (NG). Vediamo cos’è e come si utilizza.

Il numero guida è il prodotto della distanza in metri del soggetto dalla macchina per l’apertura diframma impostata, assumendo una sensibilità ISO 100, lunghezza focale di 50mm e lampo flash alla massima potenza. Essendo il numero guida una costante, una caratteristica costruttiva del flash, può essere utilizzato per calcolare distanza o diaframma: decidendo uno dei due, possiamo facilmente ottenere l’altro, mettendolo in rapporto con il numero guida.

Per esempio il flash Nikon SB-910 ha un numero guida pari a 34. Ciò vuol dire che a ISO 100, con un diaframma impostato a f/5.6 il soggetto deve essere a una distanza di 6 metri, mentre a f/8 la distanza scende a 4 metri. Questo se lavorate a piena potenza, ma, se lavorate a potenza dimezzata allora dobbiamo anche dimezzare il numero guida, mentre dobbiamo raddoppiarla a ISO 200. A tal proposito, vi sconsiglio di lavorare con i flash alla massima potenza: se avete bisogno di modificare qualcosa, sempre meglio trovarsi a un valore intermedio, per avere margine di manovra. Inolte, con ragionamento analogo, possiamo calcolare il diaframma, dividendo il numero guida per la distanza.

Se lavorate in modalità automatica NG, i flash più evoluti sono in grado di rilevare le impostazioni della macchina fotografia, compresa la lunghezza focale in uso e adeguare la potenza del flash al valore necessario, indicando anche la distanza ideale tra macchina e soggetto per quel valore.
Se invece optate per una impostazione TTL (Through-The-Lens), i flash sono anche in grado di valutare la distanza del soggetto e regolare in automatico le impostazioni in base alla luce sulla scena e alla suddetta distanza. Il problema è sempre il solito: quando lavoriamo in automatico, lasciamo che sia la macchina a decidere per noi e la macchina non sa quale effetto vogliamo ottenere, pertanto rischiamo di avere una foto ben esposta, ma priva di quel quid che cercavamo.

Certo potete compensare l’esposizione, per dare un po’ di luce in più o in meno ai vostri scatti, ma è ben poca cosa. Per questo è importante conoscere i numeri guida e, ancor di più studiare bene il manuale delle nostre unità flash, badando di sperimentare sempre ciò che apprendiamo, di fare molta pratica. Perché un flash è uno strumento potente, ma anche di difficile utilizzo e, se ci consente di ottenere scatti in situazioni proibitive, è anche vero che alle volte, se mal usato, rovina le nostre foto, sovraesponendole o rendendole artificiali alla vista.

Pensate al caso in cui volete usare il vostro flash come luce di riempimento per ammorbidire delle ombre su un viso. Il flash in automatico valuterà la scena e probabilmente, considerando se stesso come luce principale, sceglierà una potenza troppo elevata. In questo caso, vi conviene usare la FEC (Flash Exposure Compensation), che vi consente di impostare il lampo del flash dal flash stesso, ignorando la lettura della fotocamera.

io pensa che il flash l’ho comprato ma lo sto usando pochissimo. Facendo per il 99% foto di paesaggi non trovo molte occasioni per usarlo. L’avevo usato tempo fa per dei ritratti, un’esperienza ormai lontana.
Sempre utili le tue spiegazioni..😉
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Grazie
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