Focali e angoli

Esiste una stretta connessione tra lunghezze focali degli obiettivi e i loro angoli di campo: una maggiore lunghezza focale implica un ridotto angolo di campo. Entrambe queste caratteristiche a loro volta influiscono sulla resa prospettica delle lenti, come ben sappiamo. Per conoscere meglio gli obiettivi, dunque, meglio passare in rassegna i vari tipi lunghezze focali disponibili.

Iniziamo il percorso

Gli obiettivi si dividono in tre grandi categorie: grandangoli, normali e teleobiettivi. Gli obiettivi normali sono così definiti perché hanno una resa prospettica assimilabile a quella dell’occhio umano (lunghezza focale equivalente stimata intorno ai 45mm, per un angolo di 46°).

Un obiettivo 50mm f/1.4 rende più appetitosa la pizza bianca con la mortadella

Gli obiettivi normali sono, perciò, considerati quelli che sui sistemi full-frame hanno una lunghezza focale che va dai 40mm ai 70mm, quindi per angoli che vanno dai 58° ai 34°. Per le loro caratteristiche, questi obiettivi sono considerati piuttosto neutri nella resa prospettica e sono utilizzati per scopi per lo più generici, come ritratti ad inquadratura larga, catalogazioni e archiviazione.

Gli obiettivi normali sono usati anche nella street photography

Lunghezze focali inferiori a queste sono proprie degli obiettivi grandangolari, che hanno, per l’appunto, dei grandi angoli di campo. I grandangoli comuni hanno lunghezze focali dai 24mm ai 35mm e hanno angoli di campo dagli 84° ai 63°. Questi obiettivi sono utilizzati nel reportage e nella street photography, per la possibilità di avvicinarsi al soggetto ed immergersi nella scena, mantenendo comunque una resa prospettica adeguata, e nella paesaggistica, per la possibilità di includere ampi spazi.

Un obiettivo grandangolare comporta delle distorsioni maggiori di uno normale, che si accentuano se l’inquadratura non è perfettamente allineata al soggetto

Ovviamente esistono lunghezze focali ancora più estreme, dette super-grandangolari, come il 20mm (angolo di campo di 94°) e il 14mm (114°). Lunghezze inferiori sono considerati obiettivi fisheye, perché hanno un angolo di campo di (quasi) 180° e comportano una rappresentazione sferica della scena inquadrata. Sono utilizzati spesso in architettura, soprattutto in interni, in situazioni in cui c’è poco spazio per inquadrare soggetti molto grandi.

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Dal lato opposto delle focali normali abbiamo i teleobiettivi, la cui caratteristica principale e quella di avvicinare i soggetti e schiacciare i piani inquadrati. Dai 70mm ai 100mm abbiamo i cosiddetti medio-tele, con angoli di campo che vanno dai 34° ai 24°. Molto apprezzati nella ritrattistica perché hanno una resa prospettica con linee leggermente meno curve di quelli normali, ne esistono delle versioni specifiche per la fotografia macro.

Un obiettivo 85mm equivalente con una buona apertura è ottimo per ritratti

Dai 100mm ai 300mm abbiamo i teleobiettivi propriamente detti, con angoli di campo che vanno dai 24° agli 8°. Sono molto apprezzati nei contesti in cui non è molto facile avvicinarsi ai soggetti, come la fotografia sportiva e quella naturalistica, ma anche agli spettacoli come concerti e rappresentazioni teatrali.

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Oltre i 300mm, si collocano i cosiddetti super-teleobiettivi: in caso di distanze estreme (un leone è un gran bel soggetto da fotografare, ma meglio mantenere una distanza di sicurezza ampia), possiamo trovare sul mercato obiettivi che arrivano anche a 600mm, con un angolo di campo di 4°, eventualmente estendibile con un teleconverter.

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