Lo sport coinvolge e appassiona gli esseri umani da sempre. Siamo fondamentalmente portati alla competizione e il gesto tecnico/atletico spesso ci entusiasma.

Ovviamente non è così per tutti e non mancano casi in cui il coinvolgimento è tutt’altro che sportivo (come accade con gli pseudo-tifosi che, a voler far loro un complimento, al massimo possiamo definire hooligan), ma un evento sportivo è sempre un fattore di aggregazione molto potente e, dalla piccola manifestazione locale alla rassegna mondiale, spesso richiama fotografi desiderosi di portarsi a casa qualche buono scatto, cosa tutt’altro che semplice.

Machiavelli scriveva nel suo “Principe” che per arrivare al potere occorrevano due cose: l’occasione e l’abilità nel coglierla. Così è per un fotografo sportivo. La velocità è spesso un requisito fondamentale e basta una lieve indecisione per perdere l’attimo decisivo e mancare una foto che difficilmente ci ricapiterà. Perché nello sport ogni competizione è a sé, e anche un calciatore che fa sempre la stessa finta sull’esterno, per poi tagliare al centro, difficilmente la fa due volte nello stesso identico modo.

Saperlo, però vi aiuterà a prevederlo e, quindi, vi faciliterà il compito. Per iniziare, conviene infatti dedicarsi a sport che si conoscono bene, con cui si ha dimestichezza. Occorre anche non trascurare la forma fisica: in molti sport, dovrete muovervi parecchio, anche correre, se è il caso, con l’attrezzatura sulle spalle, per giunta. E, ovviamente, allenare il colpo d’occhio, senza il quale difficilmente riuscirete a cogliere i momenti migliori.

A proposito di attrezzatura, quella necessaria a un fotografo sportivo professionista può essere decisamente costosa e ingombrante. Tuttavia, per cominciare, si può scegliere di limitare spesa e ingombro, in vista di successivi miglioramenti, fermo restando che, se la vostra è solo una passione, si può mantenere un basso profilo e divertirsi ugualmente.
Ciò su cui non vi conviene lesinare è la preparazione e la pratica: saturate le vostre schede di memoria, scattando in modo ragionato, e rivedete il materiale tenendo ben presente i metadati degli scatti, per capire quali cause hanno portato a quali effetti e capire cosa potete migliorare.

La preparazione diventa fondamentale nel caso in cui vogliate intraprendere una carriera professionistica: molte agenzie che si occupano di fotografia sportiva non prendono in considerazione un curriculum vitae senza un’adeguata formazione accademica, sebbene non sia escluso che un portfolio di tutto rispetto possa far cambiare idea a chi deve scegliere i nuovi collaboratori, dipendenti o free lance. In entrambi i casi, è comunque necessario del tempo per farsi un nome e costruirsi dei contatti commerciali che vi permetteranno di sostentarvi con la fotografia.

la fotografia sportiva richiede molta passione e conoscere anche i vari sport per non farsi cogliere alla sprovvista e perdere lo scatto ottimale.
Ottime le immagini di questo post 😉
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